Omelia (06-04-2025)
padre Antonio Rungi
Un insegnamento senza precedenti

Il Vangelo della quinta domenica di quaresima ci propone un testo della misericordia divina senza precedenti. Di fronte alla cattiveria dei tutori della legge di Mosè che stabiliva di lapidare e quindi applicare la pena di morte per una qualsiasi donna che avesse tradito il marito e veniva trovata in flagrante adulterio. Era condannata a morte.

Gesù si trova ad affrontare un caso del genere e come giudice giusto decide per l'assoluzione e non per la condanna. La donna che stava per essere condannata viene liberata da Gesù che pone un interrogativo valido per tutti e non solo per i farisei e i pubblicani che lo vogliono mettere alla prova per vedere di cosa accusarlo per condannarlo. Gesù accetta la provocazione e risponde con la carità e la misericordia a chi si ritiene giusto ma non lo è e perdona la donna che pure aveva sbagliato. Chi è senza peccato scagli la prima pietra contro questa povera donna strumentalizzata e usata come oggetto di piacere e trastullo.

Gesù ribalta la legge e fa prevalere l'amore e la misericordia. La strada del perdono è la strada di Dio, quella che tutti dovremmo seguire. Non condannare e non massacrare chi è nel peccato ma aiutalo a farlo rialzare. La Quaresima è tempo di perdono e di assoluzione dei peccati. Il sacramento della confessione serve a tutto questo perché ci parla della misericordia di Dio nei nostri riguardi. Lui non condanna, non applica le leggi dell'uomo ma le leggi del cielo, dove c'è gioia e si fa festa per un solo peccatore che si pente.
Va e d'ora in poi non peccare più è quanto raccomanda Gesù all'adultera. E mi sa che da quel momento in poi la vita di quella donna è cambiata radicalmente. L'insegnamento è evidente. Siamo tutti peccatori e non possiamo essere giustizieri di chi sbaglia ma portarli sulla via del pentimento e del cambiamento. L'adultera è la nostra controfigura sullo scenario di questo mondo immerso nel peccato, ma redento dalla morte e risurrezione di Cristo.