Omelia (20-04-2025) |
don Michele Cerutti |
Il Risorto ci precede e ci accompagna per le strade del mondo. È Lui la nostra speranza, è Lui la pace vera del mondo L'alba di un giorno nuovo nella storia della salvezza si apre con una donna che cammina tra i chiari e oscuri di una notte che sta scomparendo e con i bagliori di un mattino che promette una gioia senza fine. Maria di Magdala pensa di trovare un corpo senza vita ed invece non si rende conto di una sorpresa che cambierà per sempre i destini della creazione. Cristo è risorto e non abita un sepolcro, ma ora è chiamato ad affiancare i discepoli smarriti ed impauriti prima di tornare al Padre per sedersi alla sua destra e tornare negli ultimi tempi quando giudicherà i vivi e i morti. La donna presa dalla confusione speditamente va dai 12: Hanno portato via il Signore. A quel sepolcro corrono presi da timori Pietro e Giovanni sembrano non fidarsi di quello che dice una donna debbono verificare. Il discepolo amato va più velocemente giunge per primo, ma il brano del Vangelo ci dice che l'ingresso lo fa il principe degli apostoli. L'amore cede il passo al Magistero. La sorpresa prende forma. Quello che Gesù durante il suo ministero pubblico aveva annunziato ora si concretizza. La Risurrezione è realtà. La Scrittura si è compiuta. Davanti a questo mistero di morte e risurrezione dove mi colloco? Corro con l'affanno di Maria di Magdala abitato dalla confusione totale oppure cerco con Pietro e Giovanni di soffermarmi e fare memoria di ciò che la Scrittura dice di questo evento meraviglioso. Celebriamo la Pasqua trovando in questa il centro della nostra fede. Il Natale non ha senso se togliamo la luce del mistero pasquale. La fede sarebbe un'etichetta che si può togliere e mettere a seconda della convenienza, non un habitus che contraddistingue il cristiano. Carissimi c'è da ribadire con forza quell'articolo della professione di fede che ogni domenica e solennità recitiamo: Credo la risurrezione dei morti. Sapere che nel nostro mondo occidentale, che ogni tanto sbandiera le sue radici cristiane, solo il 20% dei battezzati crede nella risurrezione dei morti, mi fa veramente pensare. Tra poco all'altare molti di voi si accosteranno alla comunione, ma mi piacerebbe interrogarle e chiedere ma tu credi che Cristo è risorto e noi siamo chiamati a risorgere con Lui? Nel dire Amen al sacerdote rispondete affermativamente di credere e rifiutare tutto ciò che non è conforme a questo come reincarnazione o altro. Molta ignoranza come sempre abita l'uomo contemporaneo che a fronte di grandi conoscenze rischia di fare dei calderoni. Non ci si rende conto, però, che proprio la reincarnazione considerata in modo positivo non proviene né dal Buddhismo, né dall'Induismo o da altre forme religiose orientali, perché in queste religioni non è mai sentita come una salvezza, ma come una condanna, perché la salvezza, anche in queste religioni, si attua comunque attraverso una lunga disciplina durante la vita terrena, per poter uscire dal ciclo e non sono mai qualcosa di piacevole per l'anima religiosa che invece desidera la purificazione e l'illuminazione che, possiamo dirlo con piena coscienza, è più di ascendenza platonica che non buddhista o induista. Dietro tutto ciò sembra esserci timore e vergogna. Ora inizia il tempo della Chiesa dove tutto ciò deve essere bandito e dove affermiamo con forza che Cristo è risorto e noi siamo chiamati a dire al mondo che da adesso in poi la nostra vocazione è la Risurrezione. "L'annuncio della Pasqua si espanda nel mondo con il gioioso canto dell'Alleluia. Cantiamolo con le labbra, cantiamolo soprattutto con il cuore e con la vita, con uno stile di vita "azzimo", cioè semplice, umile, e fecondo di azioni buone. "Surrexit Christus spes mea: / precedet vos in Galileam - Cristo mia speranza è risorto e vi precede in Galilea". Il Risorto ci precede e ci accompagna per le strade del mondo. È Lui la nostra speranza, è Lui la pace vera del mondo. Amen!" (Benedetto XVI) |