Omelia (05-03-2006)
Monastero Janua Coeli
Sospinto dallo Spirito

Come coniugare il vocabolario del deserto nelle nostre ore piene di tutto? E' possibile addentrarsi nell'essenzialità quando la sazietà del possesso ci esalta? La Quaresima ci invita a digiunare... a sciogliere le catene inique e i legami del giogo... L'amore – e solo l'amore – può spogliare da tutto e sospingere verso gli orizzonti della libertà... Abbiamo quaranta giorni per lasciarci ancora tentare.. a noi la scelta: stare con il tentatore ora o con gli angeli domani? Le fiere lasciano la loro aggressività di fronte a un uomo diventato "deserto", un uomo diventato "uomo", capace di nutrirsi di Dio e dire NO a ogni "Se sei..."...
Buon equipaggiamento per una nuova libertà.

Sospinto dallo Spirito

MEDITAZIONE

Domande
Convertitevi... non è facoltativo il monito di Gesù. Annuncia un compimento, una realtà. E l'uomo non può che accoglierla, perché è una buona notizia. Tutto si compie, l'attesa trova pace. È il tempo dello Spirito che scioglie ogni nodo e recupera l'armonia tra il cielo e la terra. Ci lasciamo sospingere da lui?

Chiave di lettura
È bene ricordarci che il soggetto della Quaresima non siamo noi con i nostri piccoli o grandi impegni di conversione, ma è lo Spirito di Dio. Dove ci sospingerà? L'unica vera domanda che il nostro cuore possa farsi... Dove? In quale deserto? Che bisogno aveva Gesù di andare nel deserto? Veniva da trent'anni di vita nascosta, altro che deserto! E allora qual è il senso di questo evento? All'inizio di ogni mandato c'è bisogno di rientrare nel cuore della vita, di tornare a stare con se stessi, di capire bene il dove si sta per andare. Predicazione fruttuosa? Acclamazioni di folle? Conversioni a largo raggio? Il deserto comunica la grande risorsa del silenzio di tutte le cose e del disarmo di fronte alle insidie. Puoi appoggiarti unicamente a Dio e a te... Gesù nel deserto incontra il pericolo numero uno, il tentatore: sta lì pronto a inquinare il dono delle sue parole come pane di vita, la gioia del suo mettersi a servizio dell'uomo senza attendere riconoscimenti di potere, la bellezza del suo affidarsi al Padre come agnello di salvezza attraverso il "fallimento" della croce. E per noi? Il tempo dell'attesa e della solitudine è un tempo di grazia. Tornare alla solitudine profonda è quanto mai urgente, pur se costa fatica. E forse oggi è questo il deserto più terribile per un uomo che cerca la confusione e il rumore per non pensare, musica e diversivi, successi e platee per sentirsi importante. Quaranta lunghi giorni di tentazione... Il solo pensarlo per noi ci procurerebbe stress o disperazione. Eppure siamo già nel deserto, e i fantasmi delle illusioni ci tentano continuamente: non ce ne rendiamo conto! Fermiamoci un attimo, cerchiamo di riconoscere da dove vengono le insidie. Perché temiamo il deserto? Non sarà forse perché la nostra sicurezza è tutta in una sorta di possesso di cose e di persone, in una sensazione di piacere momentaneo che plachi l'ansia di un domani minaccioso, in un giocare con l'amore che riduce la vita a frammenti di passione e allarga la voragine del bisogno di affetto? Gesù stava con le fiere e gli angeli lo servivano: non ha problemi il Figlio dell'uomo a stare con le bestie feroci, perché la sua umanità è luminosa della vita divina. Le fiere che aggrediscono noi non si trovano troppo distanti... la nostra casa interiore, da che è pressoché disabitata, si è ridotta a un deserto e le bestie feroci sono i nostri stessi pensieri non frequentati, i fatti del passato che ci inseguono, i sensi profondi di insoddisfazione e di incompiutezza... Sia questo tempo favorevole per ritrovare il gusto dello stare con noi, il gusto dell'avvicinare le nostre fiere finché si ammansiranno, il gusto del cacciare il tentatore perché c'è qualcosa di più bello da fare che inseguire le illusioni di una vita facile. Allora gli angeli di Dio saliranno e scenderanno per la scala della nostra umanità, appesa al cielo. L'esperienza del deserto apre all'accoglienza della buona notizia. Il tempo si compie anche per noi. Seguiremo il Maestro?

PREGHIERA
Chi è l'uomo che teme Dio? Gli indica il cammino da seguire. Egli vivrà nella ricchezza, la sua discendenza possederà la terra. Il Signore si rivela a chi lo teme, gli fa conoscere la sua alleanza. (Salmo 24)

CONTEMPLAZIONE

Beatitudine del mio deserto, in te trovo finalmente pace. Tu, Dio, sei il mio deserto, il mio necessario. In te posso esplorare l'amore e non temere la tentazione. Perché cercare altro? Alla mia vita basta la tua grazia...

Il Vangelo dei piccoli
È iniziata la Quaresima. Gesù va nel deserto e resta lì per quaranta giorni. Dice il vangelo che stava con le fiere. Te lo immagini che spettacolo? Un leone vicino a Gesù come se fosse un grosso gatto, buono buono? L'uomo non sa riconoscere Gesù, ma gli animali sì, riconoscono il loro Creatore. Il tentatore ci prova come aveva provato con Adamo e Eva. Ma Gesù resta fedele a ciò che il Padre gli ha affidato e non cade nel tranello. Il demonio si avvicina e gli fa una proposta, intelligente se vogliamo: Tu hai fame; qui ci sono solo sassi; tu sei il Figlio di Dio; quale è il problema? cambiali in panini... Il discorso funziona, ma la volontà di Dio non è quella di usare il potere per queste cose. È meglio sfamarsi dell'amore di Dio che fare un gioco di interesse per sé. Il potere di Dio è un potere di amore, quindi il miracolo non si fa per sé. Gesù moltiplicherà i pani e i pesci, ma per darli alla folla... Anche quando il diavolo propone a Gesù di buttarsi giù perché tanto gli angeli lo avrebbero salvato, Gesù risponde: «Non è necessario tentare il Signore. So che il Padre mi ama, non devo sfidarlo. Quindi te ne puoi proprio andare! L'amore è una cosa seria...» Gli angeli vanno a servire Gesù, ma dopo! Quando il tentatore se ne va. E Gesù potrà andare ad annunciare a tutti che è venuto nel mondo l'amore. È la più bella notizia della storia, una notizia che si chiama VANGELO...