Omelia (19-04-2025)
padre Paul Devreux


Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, [le donne] si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Vanno presto, la mattina, perché desiderano stare ancora con Gesù. Questo è lo scopo della preghiera; stare con Gesù, cercare la comunione con Dio. Questa è una cosa molto bella, e che è di grosso aiuto. Pregare per ottenere delle cose o per evitarne altre, non mi aiuta molto. Ma cercare Gesù aiuta molto. Il fatto che loro si alzano presto per cercarlo è segno che già hanno fatto quest'esperienza, e non vogliono rinunciarci, malgrado il fatto che tutti dicono che ormai è morto. Loro non disperano.
Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Due segni che possono riaprirle alla speranza. La pietra è tutto ciò che c'impedisce di vedere Dio, la tomba vuota è un primo segno che la morte non ha avuto l'ultima parola sulla vita.
Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Quand'è che io cerco tra i morti colui che è vivo? Sicuramente quando lo cerco nel passato, con quella nostalgia che produce solo tristezza e angoscia. Quante volte stiamo male semplicemente perché non riusciamo a vivere e goderci il presente. La fuga nel passato come i sogni per il futuro m'impediscono di vivere il qui e l'oggi. Diventa un tempo morto, perso. Pregare mi riporta al presente e mi ridà la possibilità di stare con me stesso e gli altri. Non è un caso che le persone di preghiera sono capaci di vera comunicazione. Cerchiamo Gesù oggi, in noi, intorno a noi e nei fratelli. Anche tanta provvidenza può aiutarmi a vederlo presente.
"Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno". Ricordare quello che ha detto non per nostalgia, ma per riscoprirlo presente, per capire il senso di quello che ha fatto e ringraziarlo per quello che ha subito per rivelarci quanto è folle l'amore di Dio per noi. Gesù è risorto, non come l'amico Lazzaro, che è solo tornato indietro, ma andando avanti per tornare dal Padre e per poter stare sempre con noi.
Ed esse si ricordarono delle sue parole, e, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria di Magdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli. Come si fa a non raccontare un fatto del genere. Signore fa' che ognuno di noi possa avere qualche cosa da raccontare su di te. Anche io, se sono qui, è perché ho visto che Gesù è risorto e perché mi ha dato e continua a darmi tanto.
Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse. E' normale. Penso che nessuno riesce a credere in Dio se non l'incontra personalmente, e se non ho fatto quest'esperienza e desidero farla, l'unica cosa che posso fare è pregare il Signore chiedendogli il privilegio di poterlo incontrare.
Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l'accaduto. Questo non gli basta per credere che Gesù è risorto, ma l'essersi mosso, è un primo passo.
Buona Pasqua!