Omelia (10-03-2006)
Monaci Benedettini Silvestrini
Va' a riconciliarti con il tuo fratello

Dovendo orientare la nostra vita alla conversione, la Quaresima ci fa ascoltare brani del "discorso della montagna", come in questo passo, nel quale Gesù proclama la legge nuova, un rapporto nuovo di giustizia. "Avete inteso che fu detto agli antichi "Non uccidere... ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto al giudizio...". La legge in sé provoca, accusa e punisce le trasgressioni, fungendo da carceriere, pedagogo e tutore dell'uomo. Gesù è venuto a liberarci dalla schiavitù della legge, non abolendola, ma a darle compimento. Infatti dietro la legge che condanna la trasgressione, c'è il Padre che pur condannando il peccato accoglie e perdona il peccatore in Cristo. "Sono venuto a salvare non a condannare" e ancora "Dio ha tanto amato gli uomini da dare il suo Figlio". Gesù parla con autorità pari a colui che diede le Dieci Parole. "Io però vi dico". Ecco perché Gesù fu così preciso e così severo. Egli voleva spezzare la facile e abbastanza comune "logica della riproduzione del male": rendere male per male, disprezzo per disprezzo, insulto per insulto. Non basta evitare di nuocere all'altro; si deve avere per lui il massimo rispetto senza offenderlo neppure leggermente. Anzi l'accordo fraterno è così importante che la riconciliazione ha la precedenza su ogni culto religioso. Il non accordo con il fratello è la condanna di non essergli figlio. La Quaresima è tempo opportuno per esaminarci e prendere decisioni affinché ogni nostro rapporto con gli altri sia ristabilito nella luce del Signore.