Omelia (21-04-2025) |
padre Ezio Lorenzo Bono |
QUAL È LA TUA GALILEA? Perché Gesù disse alle donne: "Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno"? Perché proprio in Galilea? Non sarebbe stato più comodo incontrarsi a Gerusalemme, dove già si trovavano tutti? No. Gesù vuole tornare alle origini, là dove tutto è cominciato, per chiamare di nuovo i suoi discepoli a seguirlo. Ma ora la sequela è nuova: si riparte dalla prospettiva della passione, della morte e della resurrezione. Ricominciare a seguire Gesù non come un'incognita, senza sapere che cosa ci riserverà il futuro, ma come qualcuno che ora conosciamo davvero. Sapendo già quale sarà la meta: la resurrezione. È solo a partire dalla resurrezione che tutto ciò che Gesù ha detto e fatto acquista senso. Se non fosse risorto, le sue sarebbero state solo belle parole e gesti filantropici. Se non fosse risorto, vana sarebbe la nostra sequela, e vana la nostra fede, come ci ricorda San Paolo. Ricominciare a seguire Gesù non più come semplici ammiratori di un uomo affascinante e misterioso, ma come testimoni del Risorto. Il Risorto è la rivelazione della vittoria sulla morte, e quindi la rivelazione del senso della vita: perché se la morte fosse l'ultima parola, allora la nostra esistenza non avrebbe senso. Anche noi siamo chiamati a tornare alle origini. A chiederci: qual è la mia Galilea? Dov'è nato il mio amore per il Signore? Quando ho sentito che Lui mi guardava e mi chiamava per nome? È da lì che dobbiamo ripartire. Sempre. |