Omelia (22-04-2025)
padre Ezio Lorenzo Bono
NO WOMAN NO CRY

Se anche Gesù ascoltasse la musica e le nostre canzoni, penso che una delle sue preferite sarebbe "No woman, no cry" (Donna, non piangere) di Bob Marley. Diverse volte Gesù si è trovato ad asciugare le lacrime delle donne: come quelle di Maria e Marta che piangevano la morte del fratello Lazzaro, o quelle della vedova che portava al cimitero il suo unico figlio e alla quale disse: "Donna, non piangere". E oggi, come abbiamo ascoltato nel Vangelo, Gesù dice a Maria Maddalena: "Donna, perché piangi?"
Che domanda strana. Ma Gesù, lo sai benissimo perché Maria Maddalena sta piangendo - e con la tua domanda, forse, l'avrai fatta scoppiare ancora più in lacrime. Piange perché ti ha perso due volte: una, quando sei morto sulla croce; e poi di nuovo, quando il tuo corpo è scomparso. Forse Gesù ci chiede il motivo del nostro pianto per aiutarci a capire cosa - o chi - amiamo davvero. Si piange perché si ama. Marta e Maria piangono l'amato fratello Lazzaro; la vedova piange l'amato figlio unico; Maria Maddalena piange Gesù, l'amore della sua vita.
E noi? Per che cosa - o per chi - piangiamo? Anche a noi Gesù chiede: "Perché piangi?"
Rispondendo a questa domanda, scopriamo cosa - o chi - portiamo nel cuore. Con la sua risurrezione, Gesù dice a ciascuno di noi "Non piangere", perché coloro che sono morti non sono morti per sempre, ma riavranno la vita.
Bob Marley, nella sua canzone, invitava la sua donna a non piangere, con la promessa che "Everything's gonna be alright" - "Andrà tutto bene". Ma non sappiamo se quella promessa si sia mai compiuta. Con Gesù, invece, non abbiamo promesse illusorie, ma la certezza che davvero tutto andrà bene - perché chi ce lo promette non è un uomo come noi, ma è Lui stesso. E Dio mantiene sempre le promesse.