Omelia (24-04-2025)
padre Ezio Lorenzo Bono
UN CORPO DA TOCCARE

Quando ero piccolo, avevo una parente anziana che mi raccontava come, ogni notte, vedeva apparire nella sua stanza il marito, morto da anni. Una visione che durava solo pochi secondi, poi svaniva. Io, stupefatto, pensavo che vedesse dei fantasmi. Col tempo ho capito che non si trattava di fantasmi, ma di immaginazioni, visioni, forse autosuggestione. Accade spesso, dopo una perdita, che la mente produca queste immagini per colmare un'assenza.
Ma gli apostoli, i discepoli di Emmaus, le donne al sepolcro... quando videro Gesù risorto, non ebbero visioni. Non fu immaginazione, né un effetto della nostalgia. Loro hanno visto e toccato una persona viva, presente con il corpo, non solo con lo spirito. Nel Vangelo di oggi, Gesù dice agli apostoli attoniti: "Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate: un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho". Poi si siede a tavola e mangia con loro: un fantasma non mangia. Quando pensiamo al Risorto, non dobbiamo immaginarlo come un'idea, uno spirito evanescente o un ricordo spirituale. Gesù è risorto nel suo corpo, lo stesso corpo che è stato crocifisso. Ha mostrato ai discepoli le mani e i piedi, le ferite. Ha detto a Tommaso: "Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco". Un corpo reale, fisico, e allo stesso tempo glorificato: capace di attraversare le pareti, di apparire in luoghi diversi, e infine di ascendere al cielo.
Oggi, Gesù è in cielo con il suo corpo crocifisso, e anche noi, che crediamo nella risurrezione della carne, lo raggiungeremo col nostro corpo: non questo corpo fragile e limitato, ma un corpo trasfigurato, come il suo. La nostra fede non è fede in favole o illusioni. Non è una religione di spiriti o di idee astratte. La nostra è fede in un Dio che si è fatto carne, che ha preso un corpo come il nostro, ha sofferto, è morto e con quel corpo è tornato in cielo. È questo corpo che noi riceviamo ogni giorno nell'Eucaristia: il corpo e il sangue del Signore. Le favole le lasciamo ai bambini. Noi crediamo in un corpo da toccare. In un Dio che ha voluto essere così vicino a noi da rendersi visibile, palpabile, commestibile. E un giorno, anche il nostro corpo sarà risorto. E sarà toccato dall'eternità.