Omelia (25-04-2025)
padre Ezio Lorenzo Bono
VEDERE O RICONOSCERE?

Tra il vedere e il riconoscere c'è di mezzo non il mare, ma l'amare. Anche se non fa rima, è ugualmente vero: chi non ama, solamente vede; chi ama, riconosce. Per esempio: un fatto straordinario che accade nella nostra vita - chi non ama vede un semplice avvenimento casuale, chi ama riconosce un intervento di Dio. Una guarigione inspiegabile - chi non ama la considera fortuna, chi ama la riconosce come un miracolo. Un incontro inaspettato - chi non ama lo chiama coincidenza, chi ama lo riconosce come un disegno di Dio.
Questo si vede chiaramente nel Vangelo di oggi. Mi ha sempre colpito, e un po' angustiato, l'atteggiamento di Pietro. Dopo tutto ciò che ha vissuto con Gesù, sembra arrendersi in fretta e tornare alla vita di prima: "Io vado a pescare". E anche gli altri discepoli, come se si fossero già fatti una ragione di tutto, rispondono: "Veniamo anche noi con te". Ma com'è possibile ricominciare la vita di prima come se nulla fosse successo? Come si può pensare che la vicenda di Gesù sia stata solo una parentesi, una bella esperienza ormai conclusa, da archiviare, come si archivia l'estate quando ricomincia il lavoro?
Gesù non è un intermezzo nella nostra vita, qualcosa di temporaneo da dimenticare. Non è un ricordo del catechismo, qualcosa che abbiamo imparato una volta per poi mettere da parte e continuare per conto nostro, come se la vita potesse davvero avere un senso senza di Lui. Se Gesù non c'è, non resta più nulla da fare. Senza di Lui non si pesca più niente: "Ma in quella notte non presero nulla".
E quando qualcuno dalla riva del lago dice ai discepoli di gettare le reti, quelli che non amano, o che non amano abbastanza - infatti tutti erano fuggiti quando Gesù fu arrestato - vedono solo uno sconosciuto: "I discepoli non si erano accorti che era Gesù". Ma chi ama, "il discepolo che Gesù amava", l'unico rimasto sotto la croce, è anche l'unico che riconosce: "È il Signore".
E noi, nella nostra vita, siamo tra coloro che sanno solo vedere o sappiamo riconoscere?