Omelia (26-04-2025) |
padre Ezio Lorenzo Bono |
"CORDAGGINE" Chi di noi non ha mai detto: "Non ci credo" quando ha sentito qualcosa di inaudito, di troppo bello per essere vero? Allora possiamo capire la reazione degli apostoli quando hanno saputo che Gesù era risorto: quella sì che era una notizia straordinaria, troppo bella per essere vera. Nel Vangelo di oggi assistiamo a una vera e propria catena di incredulità: Maria di Magdala vede Gesù risorto e corre ad annunciarlo... ma non le credono. Due discepoli lo incontrano sulla strada... ma nemmeno a loro credono. Alla fine, Gesù stesso appare agli Undici e li rimprovera: "Perché siete così duri di cuore?" Eppure - ed è qui il colpo di scena - Gesù non dice: "Voi non siete all'altezza, scelgo altri". Anzi, proprio a quei testardi affida la missione più grande: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura". È incredibile. Gesù si fida di loro, nonostante tutto. Come per i discepoli di allora, Gesù si fida anche di noi, oggi, nonostante tutte le nostre testardaggini, i nostri dubbi, le nostre lentezze a credere e ad amare. Anche noi, spesso, facciamo fatica a credere che Dio sia davvero più forte della morte, più forte del peccato, più forte delle nostre cadute. Ma ci invia ugualmente. Non ci manda perché siamo perfetti, ci manda perché siamo amati. Chiediamo oggi la grazia di essere testardi... ma nella fede: testardi nel credere che il bene è possibile, testardi nel portare speranza anche dove sembra inutile, testardi nel fidarci che Cristo è vivo, anche quando il cuore fa fatica. Gesù non rimprovera solo la testardaggine, ma anche la "cordaggine", la durezza non solo della testa, ma anche del cuore: "Perché siete così duri di cuore?". Un cuore chiuso, incapace di lasciarsi commuovere dalla gioia della risurrezione. Quanti di noi, pur conoscendo il Vangelo, non sono bloccati nella mente, ma nel cuore: un cuore freddo, stanco, indurito, quasi incapace di vibrare davanti alla luce del Risorto. Allora preghiamo insieme, con semplicità: Liberaci, Signore, dalla nostra "cordaggine"! |