Omelia (12-03-2006) |
don Luciano Sanvito |
'Fatti non foste per viver come bruti...' Una 'metamorfosi'. La proposta quaresimale concretizzata nell'evento della Trasfigurazione, della metamorfosi, cioè della trasformazione in meglio di una realtà sacrificata, è ciò che viene chiesto anche a noi: il sacrificio (come atteggiamento quaresimale) della nostra vita, come quella di Gesù, ci fa apparire meglio, trasformando la nostra stessa identità e facendoci risplendere meglio anche agli occhi del mondo. Anche per noi, discepoli di oggi, la fatica dell'intraprendere la mentalità salvifica della croce, per poter anelare meglio alla pasquale realtà della risurrezione quotidiana, prima ancora che a quella definitiva e ufficiale. Anche per noi l'incapacità a comprendere cosa significhi risorgere dalla morte parziale fisica ma soprattutto morale che ci assilla ogni giorno. Anche per noi, il richiamo di Gesù a tacere su una realtà ancora slegata dalla croce. La metamorfosi di Cristo e del cristano passa 'attraverso' (ecco il cammino quaresimale) la croce sminuzzata nella vita e partecipata da Gesù ai suoi nei misteri della Legge (Mosè) e dei Profeti (Elia), per renderci a nostra volta, partecipando alla legge Eucaristica e alla profezia della Parola, Legge e Profezia vivente in questo nostro discendere dal monte di quella grazia che ci è donata anche oggi. La Quaresima ci invita al cammino del passaggio dalla brutalità della realtà con la quale ci scontriamo ogni giorno, all'accogliere la bellezza che ci trasfigura e ci permette di rivedere tutto quanto con la sapiente intelligenza di Dio. |