Omelia (12-03-2006) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: "Questi è il Figlio mio prediletto: ascoltatelo! Come vivere questa Parola? "L'esperienza del Tabor" – diceva il card. Martini durante un corso di esercizi spirituali – "è motivo di consolazione per Gesù e i discepoli". Ora, se per Gesù la consolazione scaturisce dal suo trasfigurarsi e dunque dal 'gustare' in anticipo la vittoria di Dio sul male e sulla morte, per i discepoli e dunque anche per noi, la consolazione sgorga dalla certezza che gli spazi limitati angusti precari, talvolta anche dolorosi, del nostro esistere possono sempre e comunque dilatarsi su orizzonti infiniti di speranza. Ora, nel tempo, a misura del nostro fidarci di Dio; e, al di là del tempo, oltre la morte, nello stato beato dell'eterno gioire. Non a caso lungo il cammino quaresimale, mentre facciamo i conti con la nostra umanità fragile ferita e talora persino "disconnessa" da Dio, la liturgia ci fa sostare sul Monte Tabor. Una sosta contemplativa che consola e rilancia su strade di conversione, persuadendoci della bontà-bellezza di Dio che ci attira a sé per trasfigurare anche il nostro volto e rendere anche le nostre vesti splendenti, senza macchia. Qual è allora l'input che ci viene dalla Parola di oggi? Non sentiamoci condannati per le nostre vesti sgualcite dalla mediocrità o macchiate dal peccato. Per noi non c'è una condanna che sfigura irrimediabilmente ma un perdono che trasfigura, a misura del nostro credere e ascoltare Gesù, secondo la parola del Padre: "Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!". Oggi, nel mio rientro al cuore, lascio che il mistero della Trasfigurazione del Signore mi consoli, mi dia coraggio e mi aiuti a leggere anche gli eventi penosi della vita come tappa di un cammino provvidenziale in cui Dio cammina al mio fianco, Risorto e Vittorioso. Irradia sul nostro volto, Signore, la luce di Gesù trasfigurato e risorto perché anche la nostra vita diventi caparra di risurrezione. La voce di un mistico francese La Trasfigurazione finisce per diventare una festa prediletta esprime esattamente ciò che io mi aspetto più ardentemente in Cristo: che la beata metamorfosi di tutto si compia in noi e ai nostri occhi. Teilhard de Chardin |