Omelia (12-03-2006) |
Monastero Janua Coeli |
Prese con se' Un monte, una luce, una nube... Le pieghe luminose delle vesti di Cristo raccordano l'antica e la nuova alleanza, e come si deve a ogni alleanza ci sono testimoni per l'una e per l'altra: Mosè e Elia per l'antica, Pietro, Giacomo e Giovanni per la nuova. Cristo è l'alleanza. E la voce del Padre sancisce questo patto per chi è rimasto a valle da una parte e dall'altra, su un crinale l'antico popolo di Israele e sull'altro il nuovo popolo della Chiesa. La Parola nuova si espande: Questi è il mio Figlio, il mio arcobaleno per voi. E la legge che copre ogni percorso di santità: Ascoltatelo! Cosa di più ci è chiesto che non scendere dal monte con in cuore la pienezza di una storia già compiuta nel cuore dell'Altissimo e di cui saremo partecipi scrivendo pagina dopo pagina il nostro diario come una buona notizia? Un segreto da portare in cuore finché non si compirà il più grande evento: la Luce di un nuovo mattino senza tramonto. È la Pasqua del Signore! Entriamo nell'ombra del Mistero... Prese con se' MEDITAZIONE Domande Nell'ombra... Non cercare di capire, ascolta! Le ombre che temi portano una voce in sé, la voce del Padre... Se hai pazienza di attendere, vedrai il suo volto radioso! Chiave di lettura Il monte alto, il luogo appartato, poche persone... Gesù sceglie di vivere un momento di rivelazione e prende con sé alcuni dei suoi: non tutti... Il manifestarsi interamente richiede un contesto di intimità, un salire in alto, un appartarsi. Si tratta di vivere insieme una più profonda partecipazione di sé, un sollevare il velo sulla propria identità. Alcuni, non tutti... l'elezione di Dio, gratuita, conosce un particolare modo di essere: prendere con sé... Chi intende conoscere senza veli di carne il Cristo Signore è chiamato a salire, a cercare gli "intimi"del Figlio perché narrino gli sguardi del divino ricevuti nell'oggi del loro incontro. Nelle vesti luminose di Gesù la storia converge e dalle pieghe nascoste della sua umanità Mosè e Elia. Il tempo in Lui non ha prima né poi. Quale mistero di grazia! Se solo capissimo che in Cristo possiamo rivivere ogni nostro istante e rendere nuovo anche ciò che del vissuto percepiamo come un peso sul sentire... avremmo risolto tutte le nostre angosce e ansietà. Immergersi in lui, lasciarsi inondare della luce della sua presenza, fare una tenda sul monte non per alienarsi dal mondo ma per tornarvi a gustare la grazia dell'incontro che ha cambiato la nostra esistenza. Quella grazia è eterna, fonte inesauribile di luce. Una luce che spaventa? Sì. Quando il Mistero si fa troppo vicino l'uomo si spaventa. Per questo sta sempre a una certa distanza da Dio, per non essere in qualche modo attratto e contagiato... Uno spavento di grazia che risucchierà di colpo le nostre timidezze quotidiane e una nube che ci avvolge di ombra, quale riparo! Perché temere le ombre che si allungano su di noi e ci stringono di Parola? È una nube luminosa quella che ci conforta. Il nostro sguardo è protetto finché affonda nell'altrove. Poi torna a non vedere nessuno. Ma nel cuore è scritta la luce, nell'intimo risuona l'eco di quella voce, nella mente come calda memoria questo evento ci riporterà a valle... Gesù riprende le vesti di sempre e scende con noi. Un segreto ci unisce, il segreto di attimi di eternità. Si potrà raccontare agli altri? Non è tempo. Certe esperienze non si possono raccontare se non a chi vive l'alba nuova della risurrezione. E noi ci lasceremo prendere da Cristo? Andremo sul monte? A chi audacemente lo farà in questa Quaresima il dono di poter raccontare il sapore del nostro incontro con lui in una quieta mattina di Pasqua. PREGHIERA Chi salirà il monte del Signore? (Salmo 23) CONTEMPLAZIONE La benedizione del tuo volto su di me: ecco cosa cerco, Signore, nelle notti silenziose del mio attenderti. Un cuore capace di amare e mani innocenti che si levino a te, chi potrà donarmelo se non tu, Padre della mia vita? Confido in quest'ombra che mi fa compagnia, quasi fosse un tuo respiro; e vedrò la luce. Il Vangelo dei piccoli Gesù va in montagna e porta con sé Pietro, Giacomo e Giovanni... vuole far vedere ai suoi amici chi veramente è: il Figlio di Dio. Le vesti diventano splendenti e bianchissime. E a un certo punto vicino a Gesù appaiono Elia e Mosè. Pietro è fuori di sé dalla gioia. E vedendo anche quei grandi personaggi di cui sempre ha sentito parlare, spera di restare per sempre lì. E fa una proposta: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!». Un po' la paura, un po' la gioia, gli viene da pensare: Forse stiamo già in Paradiso... Ma non finisce qui. In mezzo a tanta luce d'un tratto si fa scuro: una grossa nuvola li avvolge e si sente una voce: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». È proprio il Paradiso: addirittura si sente la voce di Dio Padre... Ma come in un sogno, tutto scompare. Verrebbe quasi il dubbio: è stato tutto vero oppure è stato un sogno? Ma Gesù raccomanda di non dire niente a nessuno... e gli apostoli tengono tutto in cuore, fino a dopo la risurrezione. Allora sì che tutto diventerà chiaro! E tu ce l'hai chiaro che Gesù è Figlio di Dio e che devi ascoltarlo? La voce della nube dove la trovi oggi? Se apri il vangelo, la trovi scritta ovunque.. prova a leggerlo, un po' al giorno! |