Omelia (18-04-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Come vivere questa Parola? Un altro sviluppo nel discorso di Gesù. Esso è come una forza che calamita il nostro cuore in una conoscenza sempre più profonda e vitale del mistero di Dio-Amore. Quando Gesù dice che è impossibile venire a Lui (cioè avere un rapporto intimo con Lui), se il Padre non ci attira, mette a fuoco un duplice movimento: il Padre manda Gesù agli uomini; il Padre attira gli uomini a Gesù. E' questo movimento che produce l'incontro di cui l'iniziativa è del Padre, che è anche Madre, è l'infinitamente AMORE: la sorgente viva di tutto ciò che veramente è e splende amando. Quel Gesù che dice "il Padre ed io siamo una cosa sola" nell'intimità trinitaria, vuole che anche noi usciamo dalle pastoie di una religiosità superficiale e ci lasciamo condurre da Lui al Padre, a un rapporto intimo e vitale. Come? "Sta scritto nei profeti: tutti saranno ammaestrati da Dio". Lasciarsi ammaestrare da Dio vuol dire ascoltarlo, dentro di noi, nella voce della coscienza. E vuol dire anche capire quell'altra parola di Gesù: "Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da Lui, viene a me". Imparare la docilità al Padre è dunque diventare ardenti ascoltatori di Gesù: gente che vive il suo vangelo come unica vera liberazione. Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo allo Spirito Santo di lasciarmi provocare da Gesù risorto, chiedendomi: Sto cercando di piacere al Padre? Faccio quello che Lui vuole, cioè compio con amore ogni mio impegno nelle mie giornate senza andare a caccia di continue gratificazioni egoistiche? E mi è gioia questo vivere amando? La voce di un mistico E' lo Spirito di Dio che deve insegnarci Chi è Cristo, che deve formare Cristo in noi e trasformarci in un altro Cristo. Thomas Merton |