Omelia (16-04-2004)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento Giovanni 21,1-14

Dalla Parola del giorno
Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade.

Come vivere questa Parola?
Con vivaci pennellate Giovanni descrive un nuovo incontro con il Risorto. Siamo sul mare di Tiberiade. Gli apostoli sono andati a pescare. Una situazione ordinaria, quasi banale, segnata per di più da un cattivo esito. Sembra che il Risorto prediliga la quotidianità quale luogo ideale per fissare i suoi appuntamenti. Non c'è mai nulla che possa creare un'atmosfera di esaltazione o di misticismo, quasi a sottolineare che non ci può essere scollamento tra la vita che si svolge tra le mura domestiche, nell'ambito del lavoro, nei momenti di svago... e la fede. Il Risorto possiamo trovarlo nel silenzio adorante di una cappella come tra il rumore assordante dell'officina. Ciò che conta è che il cuore sia desto, l'occhio vigile a cogliere i segni della sua presenza per poterlo prontamente riconoscere come Giovanni. "È il Signore" che mi interpella in questa situazione, è Lui che mi viene incontro nell'attenzione di chi si è accorto della mia fatica, è ancora Lui che mi si fa vicino nel momento della difficoltà, quando le mie reti sembrano inesorabilmente vuote... E allora, come Pietro, è bello tuffarsi nel mare aperto della vita per una rinnovata testimonianza d'amore. Non importa se, come l'apostolo, ci portiamo nel cuore l'amara esperienza di tante infedeltà. Lui è lì, sulla spiaggia del nostro quotidiano pronto ad offrirci il pane della riconciliazione e ad accogliere il dono di quel pesce che Lui stesso ci ha dato di pescare... Gratuità e finezza dell'amore del nostro Dio. Se avessimo veramente occhi per vedere non finiremmo mai di stupirci e di trasalire di gioia!

Oggi, nella mia pausa contemplativa, rivisiterò il mio quotidiano per scoprivi gli appuntamenti con il Risorto. Verificherò quindi quanto la preghiera vivifichi il quotidiano e il quotidiano alimenti la mia preghiera.

Donami, Signore, lo sguardo limpido e acuto di Giovanni, per riconoscerti prontamente nei tuoi silenziosi passaggi, e lo slancio di Pietro per accogliere senza esitazioni i tuoi appelli.

La voce di un Pastore
Santa Maria, donna feriale, liberaci dalle nostalgie dell'epopea, e insegnaci a considerare la vita quotidiana come il cantiere dove si costruisce la storia della salvezza. Torna a camminare discretamente con noi, o creatura straordinaria innamorata di normalità.
Mons. Antonio Bello