Omelia (20-04-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor solo e un'anima sola. Come vivere questa Parola? "La moltitudine... aveva un cuor solo e un'anima sola". È il ritorno a quell'unità iniziale, descritta dalla Genesi, che rendeva l'uomo "immagine di Dio-Trinità", secondo il "sogno" del Creatore. Unità che il peccato aveva infranto opponendo l'uomo alla donna e l'uomo all'uomo. Di qui un cammino di progressivo allontanamento sfociare nell'incomprensione più piena (Babele), radice di ogni ostilità. Lo Spirito, Dono del Risorto, viene a ricomporre quest'unità per cui Gesù aveva pregato e sparso il suo sangue. Un'unità che non dice uniformità, svilimento della ricchezza e originalità personali. Ognuno resta se stesso, ma vive la consapevolezza di essere "uno" in Cristo. La solidarietà che ne consegue non è qualcosa di imposto, sia pure informalmente per quella sorta di pressione sociale che può crearsi in un gruppo. È il vincolo della fede che cementa la comunione e rende inammissibile che un membro sia nell'indigenza e l'altro sovrabbondi. Utopia? Espressione di un desiderio sepolto nel cuore, ma che può realizzarsi solo nel sogno? La tempesta di notizie che ci raggiunge sembrerebbe confermarlo, smentendo drasticamente la pagina degli Atti. Ieri, oggi (... sempre?) l'umanità ha conosciuto il travaglio di violenze, lotte, soprusi, paura, angoscia, diffidenza. Ne è emerso il volto di un uomo non più fratello ma minaccia da cui difendersi. "La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor solo e un'anima sola". È parola di Dio che oggi io, tu, o meglio, "noi" (un noi che dice assunzione responsabile del nostro essere un solo corpo in Cristo Gesù), dobbiamo attualizzare. Opponiamo all'odio dilagante capace solo di seminare terrore e morte la testimonianza di una famiglia, una comunità, un'associazione, una parrocchia o altro che vive la realtà della comunione e dell'amore. È il solo messaggio credibile che oggi il mondo attende per superare conflitti e divisioni. Oggi, nella mia pausa contemplativa, rileggerò questa pagina degli Atti, lasciandomene provocare. Quella "moltitudine" chiamata a vivere l'unità sono io con i miei fratelli di fede innanzitutto, anzi con quelli che Dio mi ha posto accanto. Io devo impegnarmi a formare con loro un cuor solo e un'anima sola. E allora anche la pace sarà possibile. Signore Gesù, fa' che la mia preghiera non diventi un comodo scaricare la coscienza dalle mie responsabilità. Che io non preghi per la pace, ma per ottenere luce e forza per porre con te le fondamenta della pace. La voce di un Padre Apostolico Siate una cosa sola: un'unica preghiera, un'unica supplica, un'unica mente, un'unica speranza nell'amore, un'unica gioia purissima: questo è Gesù Cristo e nulla è meglio di Lui! Accorrete dunque tutti a quell'unico tempio di Dio, intorno a quell'unico altare che è Gesù Cristo: egli è uno, e procedendo dall'unico Padre, è rimasto a lui unito, e a lui è ritornato nell'unità S.Ignazio di Antiochia |