Omelia (21-04-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno «Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui» Come vivere questa Parola? In questo stupendo brano evangelico, l'accento cade su una realtà che da sola è in grado di dar senso e ali alla nostra vita: "Dio ha tanto amato il mondo", Dio mi ama infinitamente. Chi potrebbe restare indifferente dinanzi a una simile affermazione? Eppure più avanti leggiamo che "gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce". E, attenzione! Questi uomini non sono necessariamente "gli altri", i cosiddetti "cattivi". Tutti conosciamo momenti di resistenza alla grazia, momenti in cui è scomodo vivere il vangelo e si preferisce il chiaro-scuro del compromesso. Quanto ci dà sollievo allora il sentire che il Figlio non è venuto per giudicare. Ci dà sollievo e ci provoca. Quella ostinata volontà di salvezza, che dice amore traboccante, è per me, ed è per ogni uomo. Dio detesta il male, ma di fronte all'inconfutabile realtà del suo dilagare nel mondo, non condanna. Di più: invia il figlio "perché il mondo si salvi". Come stride in questo luminoso passaggio la nostra prontezza a pronunciare giudizi che inchiodano spietatamente le persone, precludendo loro la possibilità di riscattarsi e magari anche solo di chiarire ciò che alla nostra durezza di cuore appare come un male imperdonabile... E dimentichiamo che quel "Figlio" mandato nel mondo non per giudicare, ma per salvare, oggi sono io. Sì, io, che il Risorto ha associato a sé così intimamente da rendermi "figlio di Dio", come Lui. "E lo sono realmente", grida con indicibile stupore Giovanni nella sua prima lettera. Ma se sono figlio, anch'io sono inviato non per giudicare, ma perché la salvezza raggiunga tutti, indistintamente. Oggi, nel mio rientro al cuore, lascerò che la dolcezza di sentirmi tanto amato si coniughi con una forte presa di coscienza degli impegni che derivano dal mio essere figlio nel Figlio. Donami, Signore, un cuore pronto più a comprendere e a perdonare che non a giudicare. Un cuore solidale con il tuo, ferito dal fatto che l'altro si dibatta nelle tenebre, più che da quanto può offendere me. La voce di un Padre del deserto Anche se tu vedessi uno commettere peccati in punto di morte, non devi condannarlo, il giudizio di Dio è ignoto agli uomini S.Giovanni Climaco |