Omelia (28-04-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa [...]. Quelli che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la Parola. Come vivere questa Parola? Gesù aveva detto: "Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi". E la Chiesa nascente non tarda a farne l'esperienza. Dapprima minacce seguite dall'imposizione di non parlare più di Gesù, poi violenze fisiche, prigionia e condanne a morte. I cristiani sono costretti a lasciare la Palestina per prendere la via dell'esilio. Quella via che tante volte i loro padri avevano dovuto imboccare nel segno della schiavitù, per essersi allontanati da Dio. Ora, al contrario, è nel segno della libertà e per un'esigenza di fedeltà al suo Signore che la Chiesa s'incammina per questa strada. Il suo non è un battere in ritirata, bensì un allargare i propri orizzonti verso un universalismo che non conoscerà preclusioni di sorta. Davanti ad essa non è più il solo ristretto ambito giudaico, ma il mondo intero che attende la Parola. Fecondità insospettata. Vita che germoglia perché il chicco di grano ha accettato la morte. E lungo la storia sarà sempre così. Quando la Chiesa non è che un manipolo di uomini che "non contano nulla", quando è contrastata e perseguitata è allora che dal suo seno esplode vittoriosa la vita. Ma quando viene circondata di privilegi, quando il suo volto si confonde con quello del potere, così che resta difficile riconoscervi i tratti del Crocifisso-Risorto, essa cessa di essere credibile e si apre per lei la stagione della sterilità. Il "deserto" che si schiuderà allora dinanzi ai suoi passi sarà purificazione provvidenziale, luogo in cui ritrovare la freschezza di un incontro più autentico con Dio. È forse proprio ai margini di questo deserto che si trova, oggi, la Chiesa. Dinanzi a sé la prospettiva di essere ridotta a minoranza. Sgomento? Ansia? Paura? No! È una stagione nuova che si apre per chi accetta la sfida e si impegna in una sequela aliena da compromessi. E la Parola tornerà a fecondare una terra ancora assetata di Dio. Oggi, nel mio rientro al cuore, guarderò con occhio sereno ma oggettivo le luci e le ombre che segnano attualmente la vita dei cristiani. La mia vita. Sento impellente il richiamo di Cristo a uscire da posizioni convalidate dal "tutti fanno così" ma che non hanno nulla di cristiano? Donami, Signore, il coraggio di accettare "l'esodo" verso una vita meno "allineata" con chi vive un cristianesimo "annacquato", una vita più autenticamente evangelica. La voce del Priore di Taizé Nei periodi più oscuri, molto spesso un piccolo numero di donne e di uomini, sparsi nel mondo, sono stati capaci di rovesciare il corso delle evoluzioni storiche, perché speravano contro ogni speranza. Ciò che sembrava destinato alla disgregazione, è entrato allora nella corrente di un dinamismo nuovo. Roger Schutz |