Omelia (01-04-2006) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Il Messia viene forse dalla Galilea? Il Vangelo ci narra che dalla predicazione di Gesù, nacque un grande disaccordo. Alcuni della folla dicevano: "Questo è davvero un profeta! Altri: "Questo è il Cristo". Altri invece: "Ma il Cristo viene dalla Galilea? Il Cristo non deve nascere da Betlemme, il villaggio di David? ". Alcuni addirittura volevano arrestarlo. Oltre i motivi di aver individuato un probabile messia o di brancolare ancora nel dubbio, ce ne sono altri decisamente contrari. C'è chi lo accoglie. C'è chi viene a lui per appagare la propria sete e chi lo vuole arrestare e uccidere. Di fronte a Gesù, come di fronte ad ogni uomo, c'è amore oppure indifferenza, non si può restare neutrali. Le guardie del tempio furono mandate per arrestarlo, ma non lo fecero, adducendo come motivo che mai avevano sentito parlare un uomo come aveva parlato lui. E i farisei replicarono: "Vi siete lasciati ingannare anche voi? Mentre la folla e le guardie sono disponibili a cogliere il mistero di Gesù, i capi del popolo restano chiusi nella loro autosufficienza. Anche nel consesso dei giudicanti sale una voce di coscienza e di coraggio a difesa, ed è quella di Nicodemo. "La nostra legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato?" Anche lui viene tacciato di ignoranza e fatto tacere. E' grande la cecità dell'uomo che crede di possedere la verità, senza voler fare la fatica di ricercarla. Dopo questa animata e inconcludente riunione, dice l'evangelista: "E ciascuno tornò a casa sua". Quale casa! Quale tranquillità di coscienza! La parola del Signore divide, ma chiama alla paternità, alla fraternità. Quando volgeremo lo sguardo a colui che abbiamo trafitto con le nostre... verità, solo allora comprenderemo quanto Dio ha amato il mondo, sino a dare il suo Figlio per noi. |