Omelia (25-04-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Maria (...) vide Gesù che stava in piedi, ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi? (...) Rispose: "Se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo. Gesù le disse: "Maria!". Allora lei, voltatasi verso di Lui, gli disse: "Rabbunì!", che significa: Maestro!

Come vivere questa Parola?
In questa pericope di una bellezza umano-divina emerge anzitutto quell'interrogare la persona che è tipico di Gesù. Questa volta Egli interpella, provoca, scuote da una religiosità sonacchiosa! E le sue domande sono sempre dirette al cuore della nostra esistenzialità. Perché piangi? Se soffri, quale ne è il motivo? Chi cerchi? Dove si orienta il tuo cuore? Qui Maria dà a vedere che piange a causa di uno che lei pensa " morto"; e – di fatto - cerca un morto. Che Gesù sia vivo, anzi "il Vivente", lo scoprirà appena Egli la chiama per nome, destando la sua identità profonda.

L'esercizio spirituale, oggi, può essere l'incontrare Gesù nel cuore visualizzandolo Risorto. Lo incontro dentro di me e mi lascio interrogare da Lui. Quando soffro quale ne è la causa (o le cause)? E' a causa di Gesù e del suo Regno o per motivi molto più "terra-terra"? Che cosa cerco lungo i miei giorni? Cioè a che cosa sono orientati i miei desideri?
E' un "test" importante per conoscermi, ma nella pace, se percepisco che Gesù, interiormente, mi chiama per nome. La mia adorante risposta durante la giornata: "Rabbunì, Maestro mio!".

La parola di un Antico Padre
Quelli che non desiderano il dono di Dio muoiono in dispute. Gioverebbe invece loro AMARE per RESUSCITARE.
S. Ignazio di Antiochia (Secolo II)