Omelia (02-04-2006) |
don Remigio Menegatti |
Crea in me, o Dio, un cuore puro (241) Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature La prima lettura (Ger 31, 31-34) raccoglie la promessa di Dio: il dono di una nuova Alleanza, perché alla prima il popolo uscito dall'Egitto non è rimasto fedele per molto. Una nuova Alleanza scritta non più sulle tavole di pietra, bensì nel cuore; non sarà più necessario insegnarla agli altri perché tutti, piccoli e grandi, saranno in grado di conoscerla e soprattutto di viverla. Il vangelo (Gv 12, 20-33) riprende alcune parole chiave presenti lungo la vitae missione di Gesù. Alle nozze di Cana aveva detto che non era ancora giunta la sua ora; siamo vicini all'ultima pasqua, e Gesù manifesta che è giunto il tempo atteso e si sta realizzando pienamente la promessa di Dio. Una realizzazione che passa attraverso la morte, per giungere ad una vita piena: come avviene per il seme che cade in terra, marcisce, e solo così porta frutto. Il suo stile deve essere imitato da chi vuole diventare suo discepolo. Salmo 50 Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato. Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato. Rinnova in me uno spirito saldo. Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso. Insegnerò agli erranti le tue vie e i peccatori a te ritorneranno. Il salmo sembra essere la risposta del credente alla promessa di Dio. Un Dio riconosciuto per la sua misericordia e bontà senza misura. L'uomo comprende le parole di Dio, che ricordano l'infedeltà del suo popolo e quindi si muove al pentimento, e manifesta di aver compreso la sua colpa e di volerla superare. Una colpa che lo segna come una macchia che solo l'amore di Dio riesce a togliere. Il passo successivo, necessario per non ritornare a mettersi contro Dio, è quello di avere un cuore nuovo, uno spirito saldo, ovvero stabile, fedele, ancorato sulla roccia dell'amore di Dio stesso. Se si realizza questa richiesta l'uomo torna a provare la vera gioia e può impegnarsi a testimoniare a tutti quanto è grande la misericordia del Signore, così che anche altri che si sono allontanati possano ritornarne a Dio e confidare nella sua misericordia. Un commento per ragazzi Si vede che era diventato famoso, anche molto, pure al di fuori della sua terra, se alcuni Greci chiedono a Filippo di poter vedere Gesù. Domandano di conoscere quest'uomo di cui hanno sentito parlare e che ha suscitato interesse e curiosità. Per gli apostoli non sarà stato difficile accompagnare queste persone da Gesù. Se qualcuno dei nostri compagni di scuola, uno che gioca con noi, oppure abita nell'appartamento a fianco del nostro, in queste prossime feste di pasqua ci chiedesse la stessa cosa, forse ci troveremmo in difficoltà. Cosa fare? Dove portarlo? Con chi farlo parlare? Potrebbe essere facile accompagnarlo dal "don" e sperare che ci pensi lui, che tanto le storie del vangelo le ha studiate e ne parla tutte le domeniche in chiesa. Il nostro amico, coetaneo per giunta, ci fa capire che invece desidera parlare con noi, perché ci conosce, mentre "il don" non lo ha mai visto, dato che lui non frequenta né catechismo, né messa. "Voglio vedere Gesù", ci ripete, e non è uno scherzo. Certo siamo a pasqua, ma preferiremmo essere a natale: più facile mostrare il presepe e dire che il bambino nella grotta è Gesù. Parlare di morte non è facile; tanto meno di risurrezione. Come mostrare allora Gesù? Ci viene in mente un'immagine, vista da qualche parte; un poster dove il volto di Gesù è composto mettendo vicine tante piccole foto che ritraggono il volto di persone attuali. Non solo, anzi per nulla, di quelle famose: si tratta di volti apparentemente anonimi di mamme e papà, figli e nonni, ragazzi e ragazze, sani e meno, giovani e anziani. Ad una certa distanza appare solo il volto di Gesù, un po' stilizzato per la verità. Per scoprire che si tratta di volti attuali bisogna avvicinarsi molto all'immagine. Sì, va bene, ma dove trovarlo adesso questo poster? Non è propria facile, abbiamo cercato anche sul catechismo... ma senza risultati. L'immagine però ci ha fato venire in mente un'idea: per far conoscere Gesù al nostro amico, e anzi soprattutto per scoprirla meglio noi stessi, possiamo metterci in contatto con tanti cristiani che per circa un'ora si ritrovano e ascoltano la Parola di Dio e si nutrono del suo Corpo. Ma il nostro amico, avevamo già detto, non viene in chiesa. Per la verità queste persone passano sì un'ora in chiesa, ma tutto il resto della settimana sono nelle case, a scuola, nei bar, nelle fabbriche, sul campetto vicino al parco giochi e nelle palestre. Sono dove scorre la vita normale. In questa essi vi lasciano cadere le tracce di Gesù, in modo che chi ha voglia di incontrarlo lo possa riconoscere e trovare. Non sarà facile; infatti bisogna metter insieme diversi volti, ascoltare tante storie, apparentemente normali, stringere tante mani "anonime". Eppure solo così si riesce a trovare il Signore, a incontrarlo e fare il primo passo per diventare suoi amici. Tra queste persone possiamo esserci anche noi; certo, e in questo modo Gesù mostrerà il volto eternamente giovane! Un suggerimento per la preghiera Donaci allora la forza dello Spirito per essere volto di Gesù, per mostrare anche con la nostra giovane vita che tu sei un Padre sempre vicino ai tuoi figli. Aiutaci ad essere testimoni di lui anche quando costa un po' di fatica. Scopriremo allora la legge del chicco di grano: solo donando la sua vita porta un frutto abbondante, solo amando sa germogliare tanto amore da sfamare tutti coloro che ti cercano. |