Omelia (04-04-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Queste acque, sboccate in mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà. Lungo il fiume, su una riva e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui fronde mai appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno. (Ez.47,8-9.12)

"Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita". Gesù gli disse: "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina". E sull'istante, quell'uomo guarì.

Come vivere questa Parola?
Bellissima immagine, questa del profeta Ezechiele. Sovente nella Bibbia le acque sono simbolo di morte: le acque del diluvio, o quelle del Mar Rosso. Qui invece sono assunte a simbolo della vita: acque che risanano il mare, acque di vita che risanano le acque di morte. Il riferimento a Gesù e al suo mistero pasquale è evidente, ed è reso esplicito dal brano del Vangelo: Gesù è l'acqua che guarisce!
Vivere con Lui è essere come quegli "alberi da frutto":
non solo sempreverdi, ma con frutti maturi dodici mesi l'anno! Quante volte la nostra vita invece conosce lunghi periodi di sterilità.
Una prima provocazione dalla Parola di oggi è proprio questa: la nostra vita assomiglia a quegli "alberi" di cui parla il profeta? Se no, è certamente perché le nostre radici (il nostro cuore!) non attingono a Lui, acqua viva che disseta e si dona gratuitamente; per lo meno, non attingono a Lui in maniera sufficiente.

Ecco allora il mio esercizio del giorno: attingerò all'acqua della vita che è Cristo stesso. Non si tratta anzitutto di seguire un codice di comportamento o di adempiere a certe pratiche religiose; si tratta piuttosto di lasciarmi guardare da Lui, investire dalla Sua presenza: si tratta soltanto di lasciar risuonare le Sue Parole dentro di me, e così essere toccato da Lui, e poter, solo allora, prendere il mio lettuccio e seguirlo.