Omelia (13-04-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno "Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò". Gli dissero allora i Giudei: "Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?". Rispose loro Gesù: "In verità, in verità vi dico, prima che Abramo fosse Io sono". Come vivere questa Parola? Densissima Parola in cui è racchiuso il mistero che tra poco celebreremo! Gesù dice ai suoi oppositori che Abramo in qualche modo ha visto la prefigurazione del suo essere Risorto. Quando? Due volte. Dapprima per l'avere il figlio Isacco per l'onnipotente intervento di Dio da Sara, sterile e anziana, e una seconda volta nell'averlo preservato dalla morte da parte di Dio quando, fidandosi totalmente di Lui, stava per sacrificarglielo sul monte. Sì, "se ne rallegrò" perché il nome stesso "Isacco" significa "Egli rise". E' il nostro rallegrarci nella fede che sta nel fidarci totalmente di Chi può vincere le stesse forze della morte con le forze della propria identità di Dio: l' «IO SONO», il nome che si fece voce nel roveto ardente. Oggi vivrò questa Parola reagendo alle forze di morte latenti nella mia giornata (tristezza, pessimismo, pesantezza, diffidenza e tentazione di cedere nelle difficoltà) con la gioiosa certezza che Gesù ha vinto la morte mediante l'infinita forza del suo mistero Pasquale. La voce di una scrittrice famosa Una vita vissuta "per caso" è una vita sospesa tra la noia e l'angoscia della morte. E' una vita solo apparentemente libera, perché la libertà vera è sentirsi liberi dalla paura della morte. Susanna Tamaro |