Omelia (31-03-2006) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Allora cercarono di arrestare Gesù, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora. Come vivere questa Parola? Parecchie volte si è tentato di fermare Gesù o di ucciderlo. Riportando uno di questi tentativi, l'evangelista Giovanni pone in luce l'impotenza degli avversari: "Cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora". Qual è, soprattutto nel Vangelo di Giovanni, il significato di questa fatidica "ora"? Ripercorrendo il testo sacro cogliamo in quest'espressione il tempo della nuova relazione con Dio, nel sigillo delle nozze, l'ora di un nuovo culto, in cui si manifesta l'opera del Figlio, fino alla grande ora nella storia del mondo in cui Gesù dà la vita, facendo udire la sua voce salvatrice agli uomini che sono sotto il dominio del peccato. E' insomma l'ora della redenzione, festa nuziale tra lo Sposo Crocifisso e Risorto e l'umanità sottratta al potere del peccato e della morte. Un tempo definitivo di luce che al suo sorgere segna l'ora drammatica dell'agonia e morte del Dio Crocifisso. Ma è anche un'ora che si prolunga nell'aurora della risurrezione. Ecco il messaggio della parola di oggi: c'è – è vero – una spirale di morte che tenta di risucchiarci nel non-senso, ma dolore e morte non sono parole definitive e incontrovertibili perché noi crediamo, assolutamente crediamo che in Cristo c'è il trionfo definitivo della Vita. Anche nell'ora buia in cui sembra che il potere erompente del male non possa essere fermato da nessuno, noi ci fidiamo di Lui, della Sua Luce indefettibile che rischiara il cuore proiettandolo su strade di speranza . Oggi, nella mia pausa contemplativa, entro senza paura nella fecondità salvifica dell'ora di Gesù. Guarderò alla sua ora, cercando così un senso anche 'alla mia ora', a quel tempo di buio e di incomprensibile dolore che talvata attraversa i miei giorni. Donami, Signore, una fede forte che sappia guardare senza paura all'ora della prova vivendone il crogiuolo senza fuggirlo. Anzi, di più: guardando ad essa con gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, sentimenti di mitezza, pazienza e totale abbandono nella volontà del Padre. La voce di un teologo Fuggire ogni prova significa fuggire ogni responsabilità e rifiutare ogni vocazione. H. de Lubac |