Omelia (07-04-2006) |
mons. Vincenzo Paglia |
Gesù ci parla di Dio non con i ragionamenti dei filosofi, né col romanticismo o il realismo rassegnato dei nostri pensieri. Gesù parla di Dio con la sua stessa vita. E' un linguaggio che parla a tutti, non ha bisogno di cultura né di un ruolo sociale per essere compreso. Basta lasciarsi toccare, restare vulnerabili alle "molte opere buone del Padre mio" che il Signore ci mostra. Sono queste che ci danno il potere di diventare simili a Dio, sciocchezza per i pagani e bestemmia per i giudei, ma salvezza per tutti quelli che si fidano del bene che vedono realizzarsi davanti ai loro occhi. Di nuovo Gesù sfugge alle mani di quelli che vogliono catturarlo. Il Vangelo non lo si possiede, lo si vive; la Parola di Dio non la si conosce già, la si scopre, ogni volta nuova e più densa ancora di significato per la nostra vita. |