Omelia (09-04-2006)
don Luciano Sanvito
Al di là delle Palme, il centro della Passione

Assummere gli atteggiamenti di Gesù: è l'invito di questa liturgia.
Il simbolo delle Palme indicano a noi la solenntità e la regalità di questa sequela, che è un autentico dono, da accogliere in modo nuovo e da riscoprire come fondamento della nostra fede.

Da accogliere in modo nuovo: attraverso i segni quali quello dell'asinello che indica a noi la fatica, la modalità semplice, umile e faticosa del cammino.

Da riscoprire, rivedendo il segno della passione e della croce che santifica e impreziosisce le nostre credenze che altrimenti, osannate dalle gioie del momento della gente, rischierebbero di soffocare nel giubilo dell'occasione, fraintendendo il senso e l'identità del Messia.

La processione delle Palme ci fa rimettere in cammino per osannare la croce di Gesù, e per scartare su di lui e su di noi ogni realtà che a questa croce salvifica e santificante sfugge e si nasconde.
La processione delle Palme purifica e elimina ogni scoria umana appiccicata sul messaggio evangelico, e fa brillare la gioia del Cristo, reso regale dal cammino verso la passione.

Infine, le Palme osannano, incosciamente, la libertà della scelta di Gesù stesso e del cristiano verso la croce, esaltando al massimo e al culmine ciò che avviene non per opera umana sul Cristo, ma per opera stessa del Cristo, che scegliendo il cammino della croce e della passione, oggi lo ufficializza e lo rende brillante e illuminante per la Chiesa e per ognuno di noi.

Presi dai preparativi e dal rito e dalle prove di queste giornate piene di cerimonie, riusciremo a cogliere questo messaggio, o finiremo per essere anche noi gli osannanti del momento occasionale, incapaci di cogliere l'identità del Cristo?