Omelia (06-04-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento Giovanni 8,51-59

Dalla Parola del giorno
In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia Parola, non vedrà mai la morte.

Come vivere questa Parola?
Ho visto un'interessante intervista filmata: giovani ripresi in primo o primissimo piano che alla domanda: di che cosa hai paura? rispondono: della morte. E i loro volti, più di tante parole, esprimono quella paura! In effetti la morte è il grande spauracchio che paralizza la vita di molti. Di fronte ad essa, c'è chi si getta all'impazzata a cercare di "possedere" cose e persone, cercando di spremerne tutto il piacere possibile; e c'è chi s'irrigidisce in un nichilismo amaro che sa di fallimento e di beffa esistenziali. L'asserzione di Gesù è una sciabolata di luce in tanta tenebra. Ma, in concreto, che cosa significa? La morte qui è messa da Gesù in stretto rapporto col praticare la sua Parola. E dove ci conduce la sua Parola? Sostanzialmente sui percorsi dell'amore. Ascoltare, pregare e vivere la Parola significa infatti andare verso la semplificazione del cuore e della vita. In fin dei conti si capisce che solo l'Amore dà il vero senso a una vita che è inizio di Vita Eterna. Perché solo l'Amore dura per sempre. Anzitutto quello di Dio, che continua per primo ad amarci. Poi il nostro, che è un "farsi prossimo" sino ad amare tutto e ognuno, riconoscendo e amando e servendo, in tutti e in ognuno, il Signore

Oggi, nella mia pausa contemplativa, rifletterò anche sulla reazione degli oppositori di Gesù che gli danno perfino dell'indemoniato tanto sono lontani dal capire che egli intende parlare non della morte corporale, ma della grande Vita, della piena Vita, della felicissima Vita che, per chi avrà amato, sarà il trionfo dell'Amore per sempre.

Signore, voglio lasciarmi amare da te. E perciò ti chiedo di compiere quello che tu vuoi ogni momento. Signo-re, tu vuoi che ami ognuno e faccia della mia vita un continuo atto d'amore. Dammene la grazia!

La voce del "Papa buono"
Signore, le valigie sono pronte: mi sento in comunione con tutti quelli che soffrono negli ospedali e sono angosciati. Non è il momento di piangere: è un momento di gioia. Soffro con amore!
Giovanni XXIII