Omelia (09-04-2006) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Quelli che andavano innanzi e quelli che venivano dietro gridavano: Osanna! Come vivere questa Parola? Molto opportunamente la liturgia, all'inizio della settimana santa (la più importante dell'anno!) ci fa immergere la mente e il cuore nell'accoglienza che, a Gerusalemme, Gesù riceve dalla folla. Sono importanti le modalità dell'entrata. Marco dice che è il Signore. Non si tratta dunque solo di un grande profeta, ma proprio di Colui di cui profetizzò Malachia: "Il Signore subito entrerà nel suo tempio". C'è sentore di grande festa intorno a un sovrano che è tale anche se non cavalca un cavallo, ma un asino, su cui però nessuno è mai salito. E ciò a esprimere il carattere sacro di chi, in tal modo, entra nella città santa, in quella Gerusalemme che sostanzialmente è sua. È notevole anche il fatto che la folla festosamente grida: Osanna! Che cos'è mai questa acclamazione? Dicono gli esegeti che anzitutto è espressione di gioia e che, originariamente significava:"Deh, salvaci!". È dunque un fiducioso grido orante, una lode piena. Sì, è quella stessa folla che, dentro una mutevolezza che le è propria, tra pochi giorni griderà: Crucifige!". Ma più che su questo aspetto ci soffermiamo a cogliere l'empito di gioia semplice in cui si fa evidente la sovranità del Dio che salva. "Benedetto colui che viene, il Re, nel nome del Signore. Pace in terra e gloria nel più alto dei cieli" (Lc 19,39). Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascio risuonare in me l'Osanna che, dice un antico testo, sgorgava dal cuore dei bambini. Certo, i farisei vorrebbero che Gesù rimproverasse quella folla osannante, ma Gesù afferma: "Vi dice che se questi taceranno, grideranno le pietre". Davvero bisogna che anche nel mio cuore la fede in Gesù diventi stupore, e lo stupore si esprima nella lode: una lode semplice, da bambini del Regno. Signore, che nel salmo 8 hai detto che ti sei fatto una lode per bocca dei bambini, crea in me un cuore semplice per un Osanna di ammirazione e gioia per te. La voce di un testimone della carità Sarebbe bello che la gente dicesse di tutti noi che siamo "quelli che fanno suonare le campane": le campane della gioia di pasqua, le campane della speranza. Tonino Bello |