Omelia (16-04-2006)
don Marco Pratesi
Sorpresi dalla gioia

Nota: la riflessione si ispira a Mc 16,1-8.

Passato il riposo del sabato, tre donne, tre discepole, si mettono in cammino al levar del sole per ungere con unguenti il cadavere del maestro. Un gesto che esprime amore, compassione, venerazione, che però rimane nell'orizzonte umano. Mentre sono così in cammino, si domandano come potranno entrare nel sepolcro, dove trovare qualcuno che possa aiutarle.
Immerse in queste considerazioni arrivano al sepolcro. Qui però i loro pensieri vengono ribaltati, come quella pietra che, stranamente, non chiude più l'ingresso. Entrano in fretta, vogliono capire meglio, e questa volta il rovesciamento è completo, la sorpresa diventa proprio spavento. Un giovane vestito di bianco annunzia una notizia sconcertante: 'voi cercate il crocifisso, è risorto'! Tutto questo le sconvolge, le fa addirittura tremare, sono fuori si sé (v. 8).
Purtroppo banalizziamo spesso l'annunzio pasquale, al punto che quasi non ci fa più effetto. Ma si tratta davvero di un annunzio sconvolgente, che ribalta tutti i nostri riferimenti umani: "vedranno un fatto mai ad essi raccontato, apprenderanno ciò che mai avevano udito" (Is 52,15). Siamo talmente abituati alla vittoria della morte! Siamo talmente assuefatti alla prevalenza delle cattive notizie! Dobbiamo chiedere allo Spirito Santo che spezzi il nostro cuore di pietra e ci faccia sentire un po' del salutare disorientamento di queste donne. Lasciamoci scombussolare dall'annunzio della Pasqua! L'amore non è sconfitto dalla morte. Appare inutile, illusorio, perdente? Lo è solo per chi è cieco. Cristo è risorto. L'amore è indispensabile e fruttuoso, la croce è sapiente e vittoriosa.

All'offertorio:
Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci trasmetta la gioia del Risorto, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.

Al Padre Nostro:
Preghiamo come il Gesù, il crocifisso risorto, ci ha insegnato: