Omelia (13-04-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.

Come vivere questa Parola?
Avendo amato i "suoi"... E questi "suoi" siamo noi: io, tu, ogni uomo che il suo amore raggiunge e salva. Sì, tutti! Anche Giuda. È là, nel Cenacolo, che già trama di mandare in esecuzione il suo bieco progetto. E Gesù si piega a lavarne i piedi. Una silenziosa offerta di amore, una tacita assicurazione che, qualche ora più tardi verrà verbalizzata in quel: "amico!". Si può tradire l'amore, ma l'Amore non verrà mai meno al suo impegno di fedeltà. Gesù resta amico: è "l'Amico". No, nessun Giuda può ormai più disperare! Dio continua ad amarlo e a offrirgli l'acqua di una rinnovata innocenza. Il suo perdono non è una pietosa copertura del male che deturpa l'uomo, ma una restituzione della verginità perduta. "Impossibile!", "Sconveniente per un Dio!": grida il Pietro che ci portiamo dentro. E rifiutiamo l'Amore! È questo il nostro vero grande peccato: rifiutare l'Amore, impedire a Dio di essere Dio in noi. Sì, perché Dio è Misericordia. Siamo noi che, con le nostre ridicole categorie, ne abbiamo fatto un giustiziere. Al nostro ritrarci scandalizzati, Gesù continua a ripetere: Lasciati lavare, altrimenti non potrai aver parte con me. Non preoccuparti se ora non capisci: capirai più tardi. Magari là, nel Sinedrio, mentre stai consumando il tuo ennesimo peccato... "Felice colpa" canteremo nel preconio pasquale. Sì, veramente felice se riesce a liberare i nostri occhi dalle squame di un perbenismo che ci fa quasi sentire creditori dinanzi a Dio. Felice, se, finalmente, sul bruciore della ferita sanguinante riesce a farci sperimentare il tocco della sua mano che lenisce, risana PERDONA. Solo allora avranno un senso per noi le parole "misericordia", "salvezza". Solo allora sapremo che cos'è Pasqua. E tutto sarà gioia.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, visualizzerò Gesù che mi lava i piedi. Lascerò emergere la confusione di Pietro. Ascolterò, poi, Gesù che mi invita a lasciarmi lavare... Giovanni mi dice: Se il tuo cuore ti condanna. Dio è più grande del tuo cuore. Me lo ripeterò, consegnandomi alla Misericordia

Mio Dio, ogni giorno mi fai trasalire di gioia per le imprevedibili "trovate" del tuo amore. E ogni volta scopro che, no: non ti conoscevo ancora. Mistero insondabile in cui più mi inabisso e più desidero perdermi fino a diventare anch'io un piccolo frammento di amore.

La voce di un mistico della Chiesa Ortodossa
Dio non separa il giusto dal peccatore né paragona il malvagio al buono. L'ape, se trova un po' di zucchero su un posacenere, le importa poco che stia su un posto sporco. Va a prendere lo zucchero per farne del miele. Ugualmente Dio non considera se l'uomo si trova nel peccato o nella virtù, né se è buono o cattivo. Considera solo l'istante in cui Egli si avvicina per poterlo aiutare.
L'Anziano Antimio