Omelia (16-04-2006) |
don Roberto Rossi |
Testimoni di Cristo Risorto, speranza del mondo CRISTO E' RISORTO! Questa è la fede della Chiesa. Questa è la nostra fede. Questa è la speranza che illumina e sostiene la vita e la testimonianza dei cristiani. In ogni tempo e in questo nostro tempo, carico di sfide e di possibilità, il Signore Risorto chiama i cristiani a essere suoi testimoni credibili, mediante una vita rigenerata dallo Spirito e capace di porre i segni di un'umanità e di un mondo rinnovati. La Chiesa vuole riprendere oggi gli intenti e lo slancio per annunciare il vangelo della speranza. La "speranza viva" affonda le radici nella fede e rafforza lo slancio della carità. Nella speranza si incontrano il Risorto e gli uomini, la Sua vita e il loro desiderio. Abbiamo scritto nel nostro programma pastorale: "Diciamo con gioia: E' veramente risorto!. Noi cristiani (della parrocchia), nello spirito comunitario della Chiesa, ci vogliamo aprire ad una testimonianza più coerente e coraggiosa della nostra fede in Cristo Risorto, offerta come vero amore al prossimo, per offrire speranza a più persone possibili." Nei brani della Parola di Dio abbiamo la forte e coraggiosa testimonianza di Pietro e degli apostoli: "Lo uccisero appendendolo ad una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti, a noi. Tutti i profeti gli rendono questa testimonianza: chiunque crede in Lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome". La remissione dei peccati è il perdono, la grazia, la salvezza, la vita eterna, il paradiso di Dio. L'apostolo Paolo ci ha detto: "Se siete risorti con Cristo (ecco il nostro battesimo, col quale siamo stati innestati in Cristo) cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo, pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra". Il cristiano vive sulla terra, ma sa che è incamminato verso la pienezza della sua vita, che è nei cieli: là è la nostra patria, la nostra casa, la vita con Dio e con tutti, in una pienezza che neanche riusciamo ad immaginare. Gesù ci ha parlato di questo. E' venuto per salvarci, cioè per meritarci il perdono e la grazia della salvezza, ci ha preparato un posto nei cieli. Questa è la grande speranza nella vita di ogni uomo. La speranza è la certezza che Dio porterà a compimento ciò che ha promesso: e Dio ci ha promesso la vita eterna, la vita nella pienezza, la vita del paradiso. Ecco perché siamo invitati a pensare alle cose di lassù, a cercare le cose di lassù. Che cosa cerco, a che cosa penso io? Che senso ha la mia vita? Dove è diretta? Che significato hanno tutte le cose che sono chiamato a vivere? La speranza della vita nei cieli è luce e forza per la nostra vita terrena, non indebolisce anzi rafforza i nostri impegni. La speranza è quella virtù che ci è necessaria e di cui tutti hanno bisogno. E noi vorremmo portare speranza a tante persone, nelle difficoltà e nei problemi che incontrano, aiutando tutti ad accogliere Cristo Gesù, come vera e concreta speranza in ogni situazione di vita. Oggi ci accorgiamo che tutti abbiamo molto bisogno di speranza. Anche nella visita alle famiglie abbiamo notato alcuni problemi che angustiano. La paura: T.V. e cronache dei giornali hanno creato un grande clima di paura: paura per la propria sicurezza nella casa e per i propri figli; paura e diffidenza coi vicini di casa e ancor più con stranieri; paura a volte dei propri consanguinei. Per non parlare delle paure profonde che ciascuno sente dentro di sé: paura del futuro, della sofferenza, della morte. La solitudine: logica conseguenza della paura e della diffidenza. Soprattutto le persone anziane si sono chiuse in casa e non tengono più relazioni; i figli raccomandano loro di non uscire e di non aprire a nessuno. La T.V. dà un po' di compagnia, ma quell'insistere sulla cronaca nera, portando in casa tutto il negativo del mondo, contribuisce ad accrescere le paure e lascia tanta tristezza. Famiglie in difficoltà: ci sono tante difficoltà a livello materiale, per i problemi che crescono sempre di più, con la necessità di tagliare tante spese non necessarie. C'è poi un grande motivo di tristezza per i genitori e i nonni: l'abitudine dei figli alla convivenza prematrimoniale o stabile e le famiglie dei figli che si dividono. Si credeva che la legge che permetteva il divorzio fosse una grande conquista sociale e un segno di libertà: ci si sta accorgendo che è sorgente di amarezza per tutti: per le famiglie di origine, per i due coniugi, soprattutto per chi lo subisce; per i figli è un vero disorientamento, non avendo più guide sicure e ferme. Ai tanti cuori feriti, vicini e lontani, occorre offrire speranza. La Pasqua - Gesù che muore e risorge - è il fondamento della speranza che va oltre le nostre singole situazioni. Gesù ha vinto il male, il peccato e la morte per noi e per tutta l'umanità. Ora tocca a noi cercare le vie per arrivare ad attingere a questa straordinaria sorgente di speranza. Possiamo e dobbiamo vivere la speranza per noi, per le situazioni della nostra vita, anche per i momenti di preoccupazione, di sofferenza, fino al momento grande della nostra chiamata all'eternità. Possiamo e dobbiamo aiutare gli altri sul cammino della speranza. Ogni atto di amore al prossimo diventa aiuto e speranza. Siamo confortati e incoraggiati dai tanti testimoni di bene e di speranza che sono vissuti o vivono in mezzo a noi: anime belle, persone di luce, cuori generosi e fedeli, di ogni età, giovani, adulti, anziani, famiglie, vocazioni consacrate. Così anche noi possiamo essere testimoni di Cristo Risorto, speranza per il mondo intero e per ciascuno. Cristo, mia speranza, è risorto. Alleluia! Buona Pasqua a tutti! |