Omelia (23-04-2006) |
don Marco Pratesi |
Guariti dalle sue piaghe Il Vangelo ci presenta l'apparizione del Risorto a Tommaso. Un'esperienza esemplare: se vogliamo vivere la nostra vocazione cristiana, dobbiamo incontrare personalmente il Crocifisso risorto. "Stendi qua il dito, vedi le mie mani; stendi la mano e mettila nel mio fianco". Anche a noi il Signore mostra oggi le sue piaghe gloriose e il suo cuore luminoso per suscitare la nostra fede e la nostra adorazione. Lo fa con tanti mezzi ma, per rimanere nella simbologia del Vangelo di Giovanni, in special modo mediante il battesimo e l'eucaristia, complesso e compendio della vita cristiana. Dal cuore aperto del Crocifisso sgorgano infatti sangue ed acqua, e queste sono anche le forze e le vie per tornare al cuore del Risorto. La risurrezione di Cristo è la vittoria sull'inferno. Vittoria bella, vittoria d'amore, conquistata col proprio sangue. Non come le vittorie mondane, conquistate con sangue altrui, che lasciano dietro di sé odio, rovina e morte. No, la risurrezione del Signore è il trionfo della vita, dell'allegria, dell'alleluia. "Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria!" Dio misericordioso ha incaricato la sua Chiesa di amministrare la sua vittoria, perché possa arrivare nel cuore di ogni uomo, e ciascuno si apra al canto dell'alleluia pasquale. Notiamo bene: il Risorto è il Crocifisso. Ha le sue ferite. Nessuno può saltare la croce, nessuno arrivare alla vittoria senza ferite. Gesù non ci promette questo. Cosa dobbiamo fare, allora, fratelli e sorelle? Mettere tutta la nostra sofferenza nelle sue piaghe gloriose. Il Signore ha voluto soffrire per darci la possibilità di unire il nostro dolore al suo. Unita con la sua, la nostra croce diviene divina, si illumina della luce pasquale, si riempie di speranza. Nelle piaghe gloriose di Cristo deponiamo dunque le nostre piaghe perché diventino redenzione e vita. Il sepolcro di Cristo è vuoto per sempre; "anche i sepolcri dei nostri morti, e i nostri stessi sepolcri, rimarranno vuoti, un giorno" (Romero). Alleluia, Cristo è risorto: "celebrate il Signore, perché è buono, eterna è la sua misericordia". All'offertorio: Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio sia incontro vero col crocifisso risorto, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente. Al Padre Nostro: Preghiamo come Gesù, il crocifisso risorto, ci ha insegnato: |