Omelia (18-04-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Maria si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.

Come vivere questa Parola?
Maria è in pianto presso il sepolcro vuoto. Il suo sguardo ostinatamente volto verso quel muto testimone di un evento a cui lei non sa ancora dare un nome. È lì, a interrogare il "segno" nella sua pesante materialità. Gli angeli la interpellano, cercando di scuoterla da quel suo torpore. La Vita palpita accanto a lei, ma per accorgersene deve staccarsi dal "segno", deve "convertirsi". Sì, nel suo amore deve fare un salto di qualità: se prima ha amato Cristo secondo la carne, ora deve imparare a riconoscerlo e ad amarlo nella sua realtà umano-divina. Un cammino che tutti dobbiamo fare nella fede. Non possiamo fermarci al Gesù terreno, dimenticando che egli è il Figlio di Dio, Dio stesso. Ora Maria si volta, vede Gesù, ma non lo riconosce. È ancora troppo centrata su se stessa, sul suo dolore. Un ripiegamento sterile, come ogni ripiegamento sul proprio peccato. Si crede di cercare Lui, ma in realtà si sente il peso della propria infedeltà, del proprio scacco. Ci si aggira inutilmente intorno al sepolcro vuoto in un pianto che non ha più ragion d'essere. Il nostro peccato lui l'ha inchiodato su quella croce. Ora non c'è che la gioia della resurrezione: quella Sua e quella in cui vuole introdurre noi. Ma è necessario decentrarsi, fare attenzione alla Parola, accorgersi che sta pronunciando pro-prio il nostro nome: quello con cui un giorno ci ha chiamato alla vita. Oggi torna a sussurrarlo perché vuole renderci partecipi della vita nuova che egli ci ha conquistato.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, getterò ogni mio peccato nel cuore di Gesù, ringraziandolo perché so che là "dove ha abbondato il peccato, sovrabbonda la grazia.

Grazie, Gesù, per avermi redento. Grazie perché ha preso su di te il mio peccato e in cambio mi hai dato la tua gioia. Che io possa sempre cantare la tua misericordia e dire a tutti che tu sei Amore.

La voce di Padre della Chiesa
Nessuno deplori i suoi peccati: il perdono si è levato dalla tomba.
Giovanni Crisostomo