Omelia (21-05-2006)
don Luciano Sanvito
L'ingrediente dimenticato

Indaffarati nel tram tram quotidiano della fede e delle opere, ci stiamo dimenticando l'ingrediente principale della vita, ci dice oggi il Vangelo.

L'ingrediente: abituati ad esserlo sempre noi, questo ingrediente, abituati a fare il nostro ingresso in ogni circostanza e in ogni situazione, ad entrare come ingredienti negli affari nostri e degli altri come se fossimo noi l'ingrediente principale della vita dell'universo, come abbiamo potuto dimenticare quel semplice ma fondamentale ingrediente che è l'altro (e l'Altro) qui adesso e ora, che ci propone di fare il suo ingresso in noi e nel mondo?

Ingrediente: colui che entra.
E' il prossimo che entra in gioco nella nostra vita.
E' una cosa o un Colui che ci sta incontrando, entrando in noi.

Ci manca questo ingrediente, e la nostra identità viene meno, la nostra serenità è vacillante, la nostra pace è fittizia, la luce offuscata.

Ma lo spirito pasquale ci ricorda che il primo ingrediente mancante alla nostra ricetta di vita forse siamo proprio noi: incapaci di accedere a noi stessi, di entrare in noi fino in fondo, di accettare il nostro limite e le nostre possibilità per quelle che sono, così come siamo.

Il nostro ingresso rimane chiuso: nessun ingrediente.

Solo lo sguardo della luminosità pasquale ci può ridare la coscienza di riaprire a colui che entra, a questo ingrediente misterioso e sconosciuto, spesso reso 'servò da noi, perché lo possiamo riscoprire 'amicò, amante della vita: nostra, dell'altro, dell'universo rinnovato.

Sono forse proprio io dunque questo ingrediente dimenticato?