Omelia (28-05-2006)
don Luciano Sanvito
Accensione dell'Ascensione

L'Ascensione non è un fatto, ma un cammino prodigioso.
E' quello che stiamo vivendo nel tempo pasquale noi oggi.

L'Ascensione non è un fatto unico e di uno soltanto, ma è un ripetersi nel tempo che si rinnova e nell'umanità che è chiamata ad ascendere.

L'Ascensione è gemella della Pasqua.
E' la Pasqua vorticata dall'energia propulsiva dello Spirito che si rende carburante per l'umanità di oggi; l'Ascensione è la Pasqua che lascia la scia e la sua traccia come un aereo che sfreccia nel limpido cielo.

L'Ascensione e la Pasqua hanno in comune il tempo dello Spirito.
Ecco perché non sono di un momento, ma eterne e eternizzanti.

Il miracolo dell'Ascensione si vede però sulla terra e dalla terra.
Dal punto di vista ateo, potremmo chiamarla la festa dello svincolarsi.
La festa della fantasia, della memoria viva e vivificante, del mettere sopra ogni cosa la Verità. E' questo il cammino pasquale ascensionale.
Possibile a ogni uomo; e a ogni uomo necessario per essere tale.
Il miracolo dell'Ascensione si attua e procede nel cammino del vero.

L'Ascensione non esce dalla realtà, ma la miracolizza rivestendola della luce di una Verità che mai soccombe, in nessun caso: ecco i miracoli quotidiani attuali possibili ad ogni credente che si affida alla Verità e che diffida di tutto ciò che Verità non è.

L'Ascensione è ricevere forza di amore da ciò che è ideale e inafferrabile da noi, ma che ci dà il senso e l'energia del cammino, grazie all'incarnazione in noi di una luce che salendo, si riflette in noi attraverso la nostra accoglienza umile e preziosa, che ci rende così miracolo vivente di una umanità richiamata ad ascendere al cielo.