Omelia (07-05-2004)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Gesù disse ai suoi discepoli: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti...Io vado a prepararvi un posto".

Come vivere questa parola?
Nel lungo discorso d'addio, Gesù preavvisa i suoi discepoli: "ancora per poco sono con voi", e con infinita dolcezza si affretta a rassicurarli perché la sua partenza non li getti nell'inquietudine e nello sconforto: "Io vado a prepararvi un posto". E poco dopo, annunciando la venuta del Paraclito, aggiunge: "E' bene per voi che io me ne vada".
Andare nella casa del Padre, lascia intendere Gesù, non è un sottrarsi a questo mondo per andare in un altro: chi mai potrebbe incontrarlo se così fosse? E' piuttosto un superare i limiti, i condizionamenti di questo mondo per esservi presente in modo diverso – misterioso, se si vuole – ma non meno reale, anzi, più vero di prima. E per fare questo, Gesù deve tornare al Padre. Solo da lì gli sarà possibile fecondare tutte le situazioni umane, senza intoppi limitanti di tempo e di spazio.
Questa certezza di fede, che mai dobbiamo stancarci di visitare in preghiera, spalanca orizzonti infiniti di speranza. Proprio perché il Cristo è glorificato alla destra del Padre, a noi è dato di incontrarlo nell'interiorità profonda, percependo la sovrabbondanza della grazia che si fa via, verità e vita, mentre ci riscalda il cuore avvolgendoci di un amore che non conosce limiti di spazio e di tempo. Un amore che sussurra promesse d'infinito mentre ci precede lungo le strade polverose della quotidianità rinvigorendo i nostri passi: "io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20).

Oggi, nella mia pausa contemplativa, dilaterò il cuore alla luminosa certezza del ritorno di Gesù. Lui ho detto: "ritornerò e vi prenderò con me".

Ed io ti prego, Signore: fa' che questa fede pasquale mi solleciti a vivere guardando con gioia alla vita beata che m'attende, mentre dispiego con serena fiducia le ali dell'impegno in questo presente che mi offri come spazio/tempo dell'incontro con Te.

La voce di un profeta dei nostri giorni
Le nostre differenze di età, non sono poi gran cosa, trenta, quarant'anni. Noi siamo insieme, in cammino, in un certo spazio di tempo, per imparare ad amare. Può essere meraviglioso questo cammino fatto insieme per l'incontro di ciò per cui siamo nati: Cristo Gesù che ci precede nella casa del Padre!
Abbé Pierre