Omelia (10-05-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Come vivere questa parola? Nel linguaggio giovanneo il verbo dimorare è frequentissimo e molto spesso cammina a braccetto con il verbo amare, quasi a voler dire: il vangelo non è un discorso da comprendere ma un percorso da seguire, un esperienza da fare, un incontro personale con Dio, che suscita la fede e chiede una totale adesione del cuore. Non a caso, i primi due discepoli che incontrano Gesù gli domandano: Maestro, dove dimori?". Consentire a Dio di dimorare in noi e quindi entrare in quella misteriosa dimora che è il cuore stesso di Dio non è certo uno sforzo volontaristico, ma un'opportunità che ci viene dall'accogliere il lieto annuncio del vangelo, percependolo innanzi tutto come dono gratuito di Dio che si fa salvezza per noi, al di là delle nostre capacità, oltre i nostri stessi limiti. La prospettiva è luminosissima e scardina alla radice ansie e paure perché ci libera dall'oppressione della nostra impotenza. Non siamo noi a tessere il mirabile arazzo della comunione con Dio, ma è Lui che viene a noi e ci cambia dal di dentro, rispolverando nell'interiorità profonda quell'immagine e somiglianza con Lui che ci rende audaci e speranzosi. Ecco perché non serve accanirsi contro il peccato; bisogna piuttosto neutralizzarlo con l'antidoto dell'amore, accolto e offerto in gratuità. Sì, non serve starcene ripiegati sulle ferite della nostra umanità peccatrice. Basta guardare in alto e lasciarsi trasformare dall'Amore che chiede insistentemente di dimorare in noi. Oggi, dunque, nella mia pausa contemplativa, mi accoccolerò fiducioso ai piedi dell'Amore e ne ascolterò le parole di fuoco che scaldano il cuore mentre cauterizzano le ferite aperte del peccato. Nel ritmo quieto del respiro, ripeterò: Dimora in Gesù, anima mia, e lasciati avvolgere dalla sua presenza. Tendi l'orecchio alla sua Parola ed egli colmerà di senso i tuoi giorni, proiettandoti verso la luce immarcescibile del Padre, che t'attende. La voce dei Padri Chi ha la conoscenza deve avere anche l'amore, che salva il suo spirito dalle ferite. Massimo il Confessore |