Omelia (18-05-2004)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Il carceriere disse: «Signori, cosa devo fare per essere salvato?». Risposero: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». [...] Egli si fece battezzare [...] e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi».

Come vivere questa parola?
La lettura odierna, tratta dagli Atti degli Apostoli, si apre con la presentazione di Paolo e Silla percossi e gettati in prigione a causa della Parola. I corpi sono piagati, i ceppi stringono i piedi, ma lo spirito è libero e i due inneggiano serenamente a Dio. A questo punto un violento terremoto provoca un rovesciamento della situazione, o meglio lascia emergere la realtà nelle sue più recondite pieghe. I prigionieri non cercano salvezza nella fuga. Erano e sono liberi, nonostante i pesanti condizionamenti esterni. Il carceriere invece si scopre bisognoso di salvezza, avvinto com'è da catene di cui finora non si rendeva conto, anzi, che forse accarezzava. Ricerca esasperata del benessere del potere e del piacere. Catene di ieri e di oggi che privano l'uomo della consapevolezza del proprio valore intrinseco: tu vali perché possiedi questo e quello, perché puoi dominare e sfruttare gli altri, perché puoi concederti tutte le soddisfazioni anche le più degradanti. E il tarlo dello scontento scava dentro voragini che nulla riesce a colmare. L'uomo si scopre allora in fuga da se stesso, bisognoso di qualcuno che gli indichi la via della salvezza: "Cosa devo fare per essere salvato?". Una domanda latente nel cuore di tante persone anche oggi. I provvidenziali "terremoti" della vita la fanno emergere. Ad essa non si possono dare risposte scontate. Solo il "testimone" può dire in modo credibile: "Credi nel Signore Gesù". Credi cioè in Colui che rivela all'uomo il suo volto più autentico, la sua dignità di "immagine", anzi di "figlio di Dio" e ritroverai te stesso. Allora sentirai nuovamente la gioia gorgogliare dentro di te come una polla d'acqua sorgiva che sale dalle profondità e si espande intorno a te.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi sostituirò ai protagonisti di questo episodio. Quanti terremoti nella mia vita di ieri e di oggi! Sono stati l'occasione per scoprire le vere catene che impediscono al mio "sé" di librarsi libero e felice, diffondendo gioia? Ho tentato la fuga o ho affrontato la situazione, trasfigurandola in occasione di testimonianza?

Voglio ringraziarti, Signore, per tutti i piccoli e grandi terremoti che ho dovuto affrontare nella mia vita. Erano richiami del tuo cuore che non si rassegnava a vedermi languire in una vita priva di senso e di gioia.

La voce di uno scrittore di spiritualità
[La libertà che Gesù è venuto ad offrire] è una libertà che penetra nel più profondo del cuore. È una libertà che nessuna potenza terrena può soffocare. È la libertà dello spirito: una libertà da qualsiasi specifica attesa politica, economica o sociale del futuro, la libertà di seguire il Signore stesso.
Henri J.M.Nouwen