Omelia (25-05-2002)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Confessate i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza.

Come vivere questa Parola?
Anche se il nesso peccato=malattia non è tale che necessariamente ogni malattia sia frutto di peccato, è un fatto che una relazione tra loro esiste. Da quando fu detto il primo "no" a Dio alle origini del mondo, si scatenò il disordine, il male. Ecco perché Giacomo esorta a riconoscersi peccatori. E, se la confessione dei peccati è tipica del sacramento della Riconciliazione, è però importante questo riconoscersi peccatori, dentro verifiche e revisioni di vita in cui, tra fratelli e sorelle, invece di puntare il dito gli uni contro gli altri, si ammettono lealmente i propri errori, in un'umile e sincera ricerca della verità, della conversione. Quanto alla malattia è bene cercare i rimedi terapeutici per guarire, ma è bello anche chiedere a Dio la guarigione, se è per il meglio del malato. Nell'ottica cristiana la malattia è tempo di purificazione e di offerta. E la preghiera, in tutti i modi, aiuta il malato a viverla con serenità e abbandono.

Oggi, nel mio rientro al cuore, chiederò di entrare nell'ottica cristiana che dà senso e valorizza perfino la malattia che di per sé resta un male.

Signore, se è possibile, tieni ogni male lontano da me e dai miei familiari, ma quando mi accade di essere malata, fa' che io viva questo tempo come purificazione dei miei peccati e come possibilità di amare offrendo con te, al Padre, ogni mia sofferenza a redenzione del mondo.

La voce di una donna vissuta nella malattia
Io so che attraverso la sofferenza il Signore mi conduce verso una strada meravigliosa! Le mie ore sono a volte lente e a volte brevi; cerco di dimenticarmi completamente, e in serenità prego. Nella preghiera, nella sofferenza, nasce in noi ciò che è buono e che dovrà poi germogliare. Tutto è grazia!
Benedetta Bianchi Porro