Omelia (27-05-2002)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere per un po' di tempo afflitti da varie prove.

Come vivere questa Parola?
Siamo ricolmi di gioia: perché? Il testo originale in greco, come pure la versione latina di san Girolamo, sono più chiari della traduzione italiana: infatti il "perciò" della Bibbia italica, in greco e in latino è "in essi", ovvero "negli ultimi tempi" di cui parla il v. 5. Se il cristiano può gioire, è grazie all'eredità eterna custodita per noi nei cieli e pronta per esserci donata alla fine dei tempi (cf vv.4-5). Il motivo della gioia insomma è quella "vita eterna" di cui chiede il giovane ricco nel vangelo odierno: alla tristezza con la quale quel giovane se ne va via si contrappone la gioia esplosiva con la quale Pietro inizia la sua lettera. La vita dei cristiani è proiettata in avanti, verso il futuro che li attende: la speranza è la causa della loro gioia. Questa vita sbilanciata in avanti, fa del presente un'esperienza di "rigenerazione" (v.3): generati una prima volta nella carne, nel ventre di nostra madre, questa esistenza terrena non è altro che una seconda lunga gestazione, il cui frutto sarà una seconda generazione, nel giorno della nostra morte, alla vita eterna. E allora le afflizioni del tempo presente acquistano un senso tutto nuovo: sono davvero solo come le doglie del parto (cf Gv 16,21).

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò il dono della speranza: che essa illumini di gioia il mio presente e di senso le eventuali mie sofferenze.

La voce di una santa dei nostri giorni
Una suora gioiosa è quella che dà di più. Una suora piena di gioia predica senza predicare.
Madre Teresa di Calcutta