Omelia (29-05-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, essendo stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale, cioè dalla Parola di Dio viva ed eterna. Come vivere questa Parola? L'apostolo Pietro torna a parlare della rigenerazione. Ciò, del resto, risulta più comprensibile se si tiene conto che, secondo la maggioranza degli esegeti, almeno questa prima parte della lettera costituiva il testo di un'antica omelia per i battesimi: e il battesimo è appunto il sacramento della rigenerazione. Oggi l'apostolo lega il tema della rigenerazione all'immagine del seme: il seme infatti, nell'universo vivente, è il principio di ogni generazione. Tutte le creature generate nel creato, però, sono soggette alla corruzione. Questo vale anche per la vita dell'uomo: il seme paterno dal quale deriviamo è corruttibile, cosicché ciascuno di noi è destinato ineluttabilmente alla morte. Ma ecco: la triste catena di nascite e morti può essere interrotta, perché è venuto nel mondo un seme di diversa natura, immortale, che è la Parola di Dio. Nel seme è già inscritto quello che la vita che ne deriverà sarà: nella Parola di Dio è già inscritta la vita eterna. Come annunciava il Signore per bocca del profeta Isaia: "Ascoltate e voi vivrete!" (Is 55,3). Davvero ascoltare la Parola di Dio significa diventare gradualmente come Dio. Ogni seme produce piante, ciascuno secondo la sua specie: la Parola di Dio genera figli di Dio. Se il battesimo è la nascita a figli di Dio, ascoltare la Parola di Dio è come bere il latte materno (cf 1 Pt 7,2): ci fa crescere fino alla piena maturità di figli di Dio. E la piena maturità di figli di Dio, il frutto di quel seme che è la Parola, è senz'altro questo: l'amore fraterno intenso, di vero cuore. La voce di un esegeta contemporaneo Dono dello Spirito è la libertà dei figli, che vivono un'esistenza nuova, nell'amore del Padre e dei fratelli. S. Fausti |