Omelia (01-05-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Matteo 13,54-58 Dalla Parola del giorno In verità in verità ti dico, se uno non rinasce dall'Alto non può vedere il Regno di Dio (...). Quello che è nato dalla carne è carne, quello che è nato dallo Spirito è Spirito. Come vivere questa Parola? Queste espressioni di Gesù fanno parte del colloquio notturno con Nicodemo, l'uomo colto appartenente al Sinedrio (accolta dirigenti religiosi e fanatici del tempo). Può sembrare ma non è avulso dal tema vivo del Mistero Pasquale. Solo infatti perché Cristo è morto e risorto noi abbiamo ottenuto di rinascere dall'acqua e dallo Spirito nel Battesimo. D'altro canto il Battesimo, cioè la nostra vita da figli di Dio, non è un fatto compiuto. Noi siamo sempre in bilico tra la possibilità di "scegliere" d'essere quel che Dio ci dona in forza dello Spirito o di... "abdicare" vivendo da sudditi della "carne", cioè dei modi correnti, egoistici e chiusi nella cerchia di ciò che, provvisorio, effimero e limitato, il materialismo imperante assolutizza e propina. Rinascere dall'Alto, per la grazia del Cristo Risorto che ci ottiene la forza rigenerante dello Spirito Santo: ecco la stupenda possibilità da realizzare anche quest'oggi. Mi eserciterò dunque a percepirmi "stretto" e "senza respiro" nella mentalità, nei desideri, nelle scelte "secondo la carne" (cedere a impulsività egoiche, a sentimenti di rivalsa, a giudizi negativi, a malumore, nervosismi, mormorazioni, pettegolezzi); e invocherò da Gesù Risorto le energie dello Spirito per rinascere ogni momento dall'Alto in nobiltà e gioia di pensieri, sentimenti, scelte dov'è la verità, la bontà e la bellezza a dettar legge. La voce di una studiosa contemporanea "La maggior parte degli esseri umani è "anfibia", cioè appartiene a due mondi. Si sta in questo ma con la capacità di raggiungere l'altro "per grazia" Margherita Pieracci Harwell |