Omelia (03-05-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di Lui (...). Chi opera la verità viene alla luce. Come vivere questa Parola? L'intenzione di Dio, quella di salvare il mondo non di condannarlo, trova evidenza in questa parola di Gesù a Nicodemo. E' una parola che la sua Risurrezione ha pienamente confermato! Credere a Gesù, vincitore della morte (e dunque del peccato che ne è l'origine!) crederlo vitalmente, significa superare quelle forze distruttive che ci fanno scivolare in situazioni di peccato o prossime al peccato, nello scoraggiamento e nella stanchezza spirituale. Questa parola rivelatrice dell'amore infinito di Dio e della sua volontà di salvezza, genera in cuore uno slancio nuovo. E' vero che "chiunque fa il male odia la luce" (Gv.3,20), ma "la vita nuova" il "rinascere dall'Alto" è talmente possibile in Cristo Crocifisso e Risorto che "operiamo la verità", e operandola, cioè respirandola e vivendola dentro le nostre giornate, veniamo alla luce. Oggi l'esercizio spirituale è quello di diventare ciò che potenzialmente siamo: "figli della Risurrezione", "figli del giorno", "figli della luce" (cfr. 1Tess.5,5). Come? Snidando le ombre dello scoraggiamento, dell'abitudinarietà, del tedio, dell'ansia, del pessimismo, per verbalizzare subito l'atteggiamento di piena fiducia così: Tu hai mandato Gesù per salvarmi, o Padre. Io credo alla potenza della sua Risurrezione! La voce di un antico Padre Chi si spoglia per amore di Dio, Egli stesso lo rivestirà di luce. Isacco di Ninive |