Omelia (10-05-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà ma quella di Colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di chi mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto mi ha dato ma lo risusciti nell'ultimo giorno. Come vivere questa Parola? Tutta l'umanità di Gesù è orientata al Padre fino a volere solo quello che Egli vuole. Dirà: "Mio cibo è fare la sua volontà"(cfr. Gv.4,34). E nell'ora dell'agonia, pur provando ribrezzo per l'appressarsi della morte, alla umanissima richiesta di essere risparmiato aggiungerà: "Non però la mia ma la tua volontà"(cfr. Mc.14,36) In questo brano è evidenziato che la volontà del Padre, a cui Gesù aderisce pienamente, è volontà di resurrezione e di una vita che per noi perdura sempre. Così ancor più s'illumina il senso dell'essere Gesù per noi "il Pane della vita". Il pane che sta sulla mensa è il pane necessario a mantenere in vita il nostro corpo mortale; il Pane Eucaristico invece ci nutre per la vita eterna a cui siamo felicemente destinati. Ogni mia comunione è dunque seme di Resurrezione ed è, per così dire, il condensarsi del mistero di morte d'amore a cui Gesù ha aderito con tutta la sua volontà conformata alla volontà del Padre, che è salvezza per noi. Oggi mi eserciterò nel volere, con cosciente determinazione d'amore, ciò che il Signore vorrà per me in questo giorno. Verbalizzerò così questo atteggiamento nello scorrere delle ore: "Ciò che tu vuoi, Signore, lo voglio anch'io: per amore". La voce di un monaco del monte Athos "Se rinunciate alla vostra volontà per cercare la volontà di Dio, Dio sarà con voi. Se volete seguire il vostro pensiero, Dio vi abbandonerà". Archim. Sophrony |