Omelia (12-05-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno La mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come vivere questa Parola? Era impossibile che non sorgesse l'interrogativo inquietante da parte dei Giudei: "Come può costui darci la sua carne da mangiare?". Gesù avrebbe potuto rispondere circa il significato solo simbolico di quelle sue parole. Invece no, batte la strada del più forte realismo: "Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita". Questo discorso, al limite, può suonare "urtante", ma è inequivocabile. Al di là di ogni sfumato simbolismo, la realtà mi afferra e mi coinvolge. Se ci credo, l'Eucarestia non può dunque restare un rito, tantomeno un momento intimistico della mia giornata. Mi travolge invece dentro la persona di Cristo: nel suo amore per il Padre, nel suo amore di misericordia per ognuno di noi, che non solo non rifiuta alcuno, ma per tutti "dà la vita". Sia che io possa o no accostarmi all'Eucarestia, l'esercizio spirituale di oggi è il rinnovarmi nella fede in questo enorme dono, con l'entrare nei sentimenti di Gesù. E' con la tenerezza, la misericordia, la pazienza di Gesù che mi rapporterò oggi a chi dovrò avvicinare. La voce di un Padre della Chiesa Nel segno del pane ti viene dato il Corpo e nel segno del vino ti è dato il Sangue, perché ricevendo il Corpo e il Sangue di Cristo, tu diventi concorporeo e consanguineo di Cristo. Cirillo di Gerusalemme |