Omelia (21-05-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Questo è il suo comandamento che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri (...). Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. Come vivere questa Parola? Nella sua prima lettera Giovanni focalizza il tema-fulcro del suo Vangelo. Ecco, Dio vuole che ci fidiamo pienamente di Lui, perché, nella persona (=nel nome) del Figlio, ci ha dato la certezza di amarci da Dio, ossia infinitamente. Fidarci di Lui è dunque esprimergli concretamente che lo amiamo, vivendo così il primo comandamento. Il secondo, che è simile, riguarda l'amore reciproco senza del quale l'amore di Dio è illusione perché, dice ancora Giovanni, "non ami Dio che non vedi se non ami il fratello che vedi" (1Gv.4,20 ). Scommettere la vita su questo respiro di fiducia e su questo impegno d'amore significa purificarla e approfondirla incredibilmente, perché diventa sempre più un "rimanere" nel mistero di Dio Amore. Questo verbo è tanto pregnante e riprende un leitmotiv di Gesù: "Rimanete in me e io in voi". Oggi troverò uno spazio "domenicale" per vivere la dimensione contemplativa, cioè "di profondità" in ordine a questo rimanere. Posso verbalizzare così: Gesù, che io rimanga in te e tu in me sempre, perché il mio vivere sia un portare frutto in te dentro tutte le mie relazioni. La voce di un antico Padre "Pregate con tutto il cuore e lo Spirito vi sarà donato: lo Spirito che ama rimanere nei cuori retti". Abba Antonio |