Omelia (23-05-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non ve la do come la dà il mondo. Non si turbi il vostro cuore e non abbiate paura.

Come vivere questa Parola?
Gesù sta concludendo il primo colloquio coi suoi, dentro il grande discorso di addio. Eredità che Egli vuole lasciarci, dono precipuo del suo amore è la sua pace. In senso biblico che cos'è la pace? Non un semplice augurio ma il complesso dei beni messianici: pienezza di vita, profonda letizia e quella capacità a stabilire rapporti non malati di egoismo, che viene dalla comunione con la volontà di Dio e col fatto della sua presenza tra noi. Invece la pace che dà il mondo è un benessere passeggero e limitato alla sfera dell'ego.
Sì, la pace è un dono di Gesù che ci è ottenuta come frutto dello Spirito (cfr. Gal.5,22), è sostanzialmente grazia di Dio che invade il cuore. Se esso si spalanca a riceverla, ci mette in sintonia con Dio e crea volontà di benevolenza e solidarietà con gli altri.

L'esercizio spirituale di oggi è duplice: anzitutto l'invocazione ripetuta allo Spirito Santo perché apra il mio cuore al dono della pace di Cristo; poi l'attenzione a porre quei gesti (fosse anche solo il sorriso!) che disarmano e creano serenità dove vivo.

La voce di un profeta della nostra epoca
"La via della pace è la via della verità. La sincerità sta a monte di un atteggiamento pacifico. La menzogna è madre della violenza"
Gandhi