Omelia (25-05-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Come vivere questa Parola? Il Vangelo di questi giorni corre sempre più sul filo del verbo "rimanere": il verbo per eccellenza della vita interiore. Rimanere nel Signore è l'abbandono dell'agitata esteriorità: quella delle ansie, delle preoccupazioni, dei programmi macchinosi imbevuti di autosufficienza, della propria suscettibilità risentita in cerca di compensazioni. Rimanere nel Signore è inabissarsi sempre più nella certezza che Lui è più grande del mio cuore (cfr. 1Gv.3,20 ) è l'Amore stesso (1Gv. 4,8 ), per primo mi ama ( 1 Gv. 4,19). E' venuto a salvarmi, non a perdermi (cfr. Gv.3,17). Rimanere nel Signore non è stasi ma quiete vitale, che mi dà la sua gioia, la gioia dell'essere beato nel suo amore e secondo i criteri del suo Vangelo. Scivolare fuori da Lui è affogare nel nulla, è perdermi. Oggi, a qualsiasi costo, mi concedo una pausa di quiete contemplativa, forse anche a contatto con la natura. Dalle silenti creature che ho intorno (erba, fiori, pietre, nubi) mi faccio aiutare a fare silenzio. Lì invoco lo Spirito: "Vieni Spirito Santo, fammi rimanere in Gesù, al centro del mio cuore abitato da Lui". La voce di un maestro spirituale di oggi "La gioia del cristiano abita nel profondo del credente e consiste nella sua vita nascosta con Cristo in Dio". Enzo Bianchi |