Omelia (24-04-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: "Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui". Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio".

Come vivere questa Parola?
"Rabbi, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio" – esordisce così Nicodemo, presentandosi davanti a Gesù, di notte, per paura di compromettere la sua appartenenza alla setta dei farisei e in particolare, probabilmente, anche al sinedrio.
"Rabbi, noi sappiamo..." – Quest'uomo, rappresentante ufficiale dei giudei, vive in un mondo che sa, sa tutto, tranne ciò che conta davvero. Nel vangelo di Giovanni c'è una ripetizione quasi cadenzata a proposito di questo "sapere", soprattutto sulle labbra dei Farisei. "Noi sappiamo, siamo addentro alla cosa, per noi è tutto chiaro" – ribadiscono più volte, snocciolando la loro ignorante presunzione.
Un sapere che li depista su strade di morte. Ed è scontato che sia così perché, se il sapere si riduce ad essere un'acquisizione di contenuti che non coinvolgono esistenzialmente, può trasformarsi in una strettoia o addirittura in un vicolo cieco. Solo se si sale di un gradino esso diventa lievito evangelico, sale della vita. Quel gradino si chiama fede. Una fede vissuta e annunciata con parresia, ossia con quella franchezza coraggiosa che spinge ad andare verso Gesù, stare con Lui e parlare di Lui senza nascondersi dietro il paravento della notte.

Questa fede solare chiedo oggi al Signore, in preghiera, mentre interrogo il mio cuore in ordine a quel "sapere" sapido di autentico desiderio d'essere fedele a Colui che ogni giorno mi chiede di rinascere dall'alto, nello Spirito, accogliendo in Gesù vero Dio e vero uomo il progetto salvifico del Padre.

Donami, Signore, di rinascere ad una vita autenticamente evangelica, rigettando saccenteria e incredulità, paura e ipocrisia, per essere libero di amare Te con cuore bambino.

La voce di un grande scrittore
Credo che la più grande gioia di un uomo è incontrare Gesù Cristo, Dio fatto carne. In Lui ogni cosa - miserie, peccati, storia, speranza - assume nuova dimensione e significato. Credo che ogni uomo possa rinascere a una vita genuina e dignitosa in qualunque momento della sua esistenza. Compiendo sino in fondo la volontà di Dio può non solo rendersi libero ma anche sconfiggere il male.
Thomas Merton