Omelia (28-04-2006) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Distribui' i pani finche' ne vollero... Durante l'esodo dall'Egitto il sangue dell'agnello difese gli israeliti dall'angelo della morte; ugualmente la fruizione del sangue di Cristo custodirà e salverà il nuovo Israele dalla morte dell'anima. Come gli israeliti ricevettero nel deserto la manna dal cielo, così l'Israele spirituale, la Chiesa, durante il suo pellegrinaggio terreno attraverso i secoli, riceverà da Cristo la vera manna, che darà la forza di avanzare. Le folle sono in fermento; accorrono a frotte dall'altra riva del lago, parte a piedi e parte sulle barche. Il miracolo della moltiplicazione dei pani le entusiasma al punto di volere fare re Gesù. Questo stesso miracolo, compiuto nella vicinanza della Pasqua, presagisce l'eucaristia, istituita nell'ultima Cena come convinto pasquale del nuovo popolo di Dio, che ha fatto la Pasqua con Gesù ed è in viaggio verso la terra promessa, che è l'eternità. Come a Cana per il vino, così nell'eucaristia non vi è una pura e semplice creazione di un cibo soprannaturale, ma la trasformazione di un alimento naturale. Coloro che hanno partecipato alla moltiplicazione dei pani sognano e vedono il banchetto messianico, il grande festino a cui il Messia doveva invitare i suoi. Ne concludono che Gesù si è dichiarato pronto a realizzare le loro speranze terrene e vogliono impadronirsene per farlo re. Ma Gesù si eclissa: "Il mio regno non è di questo mondo...". |